martedì 12 gennaio 2021

L'inverno di Frankie Machine, Don Winslow



Don Winslow è senza dubbio uno degli autori di punta del thriller contemporaneo. La sua Trilogia del Cartello, in particolare, ha scardinato le convenzioni del genere ed è riuscita nel difficile intento di far convivere sulla stessa pagina azione e drammi sociali, conoscenza politica e analisi sociologica, dipingendo un ritratto di straordinaria potenza dell’America dei nostri giorni.
Ho quindi deciso di recuperare le opere che mi ero perso partendo da uno dei romanzi più noti di questo scrittore, L'inverno di Frankie Machine, uscito all'indomani del primo capitolo della trilogia. 
Com'è andata? Se proseguirete nella lettura lo scoprirete presto. 
  
Siamo a San Diego, nella bassa California. Frankie Machianno è un uomo che ha superato i sessant'anni. Ha una ex-moglie e una figlia studentessa a carico e, per sbarcare il lunario, svolge tre lavori diversi lavori: vende esche nel suo negozietto sul molo, fornisce prodotti ittici e tovaglie ai migliori ristoranti cittadini ed è amministratore di alcuni immobili.
La sua esistenza pare scorrere in maniera placida e tranquilla fino al momento in cui uno scomodo passato torna a bussare alla sua porta.
Malgrado abbia cambiato vita da un bel pezzo, Frankie è stato per lunghi anni un sicario al soldo della mafia californiana; di conseguenza non può sottrarsi alle richieste di aiuto di un boss. Capirà sin da subito che dietro il favore che gli è stato richiesto si cela una trappola mortale.

Che Winslow sappia scrivere in maniera eccellente non è di certo una novità. In questo caso, in particolare, dimostra un'abilità non comune nel raccontare la vicenda di Frankie, facendo spesso ricorso al flashback e ricostruendo l'immagine di San Diego nel corso degli ultimi quarant'anni. 
Il romanzo, purtroppo, si svolge su un palcoscenico assai più ridotto di quello di Il potere del cane. Nonostante sia ben scritto e di facile lettura, il soggetto appare un po' scontato e non lascia particolarmente il segno. L'ambiente mafioso è ricostruito in base a stereotipi, senza particolari guizzi; i colpi di scena - quando ci sono - appaiono un po' telefonati e non colgono di sorpresa i veterani del romanzo poliziesco. Si percepisce nell'animo dei personaggi una sorta di freddezza quasi brutale, che finisce col renderli antipatici al limite della sgradevolezza; si riscontra sin dalle prime pagine l'assenza di calore, di moralità e di senso dell'umorismo, elementi che avrebbero donato alla trama maggiore spessore. 
Winslow, al di là di tutto, riscostruisce ottimamente il passato criminale di Frank; facendo leva su una scrittura di sicura presa, dal taglio prettamente cinematografico, ci restituisce un'evoluzione del personaggio avvincente e ricca di suspense, che riscatta parzialmente il libro dalle sue carenze.


Consigliato a: coloro che amano i thriller rapidi e dalla marcata impronta cinematografica ed a chiunque apprezzi i libri della serie "un uomo solo contro il mondo intero".


Voto: 6,5/10


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