Questo è il terzo libro della serie dedicata ad Hap e Leonard, la strampalata coppia di detective improvvisati creata dalla formidabile penna di Lansdale. Due personaggi più diversi di così sarebbe difficile persino immaginarli: Hap Collins è bianco, democratico ed esperto di arti marziali; Leonard Pine è di colore, omosessuale, repubblicano e alquanto suscettibile. Anche questa volta i due amici si ritroveranno immersi fino al collo in un mare di guai. Riusciranno a venirne fuori?
Partiamo, come sempre, da un rapido sguardo al plot.
L'avvocato Florida Grange, ex fidanzata di Hap, è sparita mentre stava indagando sulla morte in carcere del figlio di un celeberrimo musicista blues. Visto che la polizia brancola nel buio, il tenente Hanson propone alla strana coppia un irrinunciabile accordo: sorvolerà sulla malsana abitudine di Leonard di dare fuoco alla casa accanto - in cui operano degli spacciatori di crack - se lui e il suo amico Hap si trasferiranno a Grovetown per capire che fine abbia fatto Florida.
Hap e Leonard, giunti nella cittadina texana, cominceranno a investigare per conto proprio. Ma in quei luoghi spadroneggia un gruppo legato al Ku-Klux-Klan e i due amici capiranno sin da subito di non essere i benvenuti.
Si tratta dell'ennesimo buon romanzo di Lansdale: probabilmente l'ultimo vero scrittore pulp rimasto in circolazione. Come sempre, è la voce narrante di Hap a dirci cosa succede e a trascinare il lettore all'interno di una vicenda nera che più nera non si può.
Questa volta la storia si apre con l'incendio a una "crackhouse" e si chiude con un diluvio di proporzioni bibliche. In confronto ai precedenti volumi, c'è senz'altro più azione e meno lavoro investigativo; le parti migliori, comunque, sono sempre rappresentate dai dialoghi: irresistibili, brillanti e pieni di humour.
Lansdale riesce a dosare perfettamente la suspense, lavorando su un cast di personaggi duri e selvaggi come la terra che li ospita.
C'è da dire che, pur essendo la storia ambientata negli anni Ottanta del secolo scorso, la stessa risulterebbe ancora rilevante nel mondo contemporaneo: questo grazie al realismo con cui l'autore riesce a colmare il gap temporale tra le vicende narrate e l'attualità.
Consigliato a: coloro che amano i noir duri e selvaggi come la terra riarsa del Texas e a chiunque sappia apprezzare personaggi che sanno conciliare violenza e umorismo, rabbia sfrenata e sarcasmo irresistibile.
Voto: 7+/10
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