domenica 10 novembre 2019

Che cos'è la lettura... per me


Che cos'è veramente la lettura?
È pensiero o divertimento? Riflessione o mero intrattenimento?
Un libro deve stimolare, provocare e pungolare colui che lo tiene in mano o deve essere relegato nel novero dei semplici passatempi come una partita a bowling o una serata in un pub?
Sono anni che me lo sto chiedendo, senza però riuscire a darmi una risposta precisa.
Anche perché nella mia vita di lettore-seriale, bibliofilo e divoratore di romanzi, ho quasi sempre applicato il ferreo principio dell'alternanza. Ad un libro "serio" (non è che gli altri non lo siano, ma durante la loro lettura lo spirito ludico prevale su qualsiasi intento di ponderazione) faccio sempre seguire un libro per rilassarmi/divertirmi... e via così all'infinito, senza mai trasgredire questa piccola regola che mi sono auto-imposto. 
Forse penserete che sono pazzo - e magari avrete anche un po' di ragione - ma sono fermamente convinto che adagiarsi su un genere capace di provocare sempre le medesime sensazioni non sia un atteggiamento che invoglia alla lettura continuativa. Questa considerazione non è proprio campata in aria, ma deriva da alcune sperimentazioni che - più o meno inconsciamente - ho messo in atto nel corso degli anni.
Provate a leggere 10 romanzi gialli (o di avventura, o di fantascienza... fate voi) consecutivamente e ditemi se non vi viene un senso di appagamento totale, paragonabile a quello di colui che si è pappato una cena pantagruelica e non è in grado di mandare giù nel gargarozzo neanche un ultimo cucchiaino di sorbetto!
D'altro canto, provate a spararvi uno dopo l'altro 10 tomoni di autori grandissimi ma allo stesso tempo difficili e che, di conseguenza, richiedono un'attenzione e un impegno non paragonabile a quello della letteratura d'intrattenimento!


Ecco... avete capito dove volevo arrivare!
Lo ripeto per l'ennesima volta: l'alternanza, l'alternanza, l'alternanza...
...è per me l'unica soluzione. Io ho optato per questa scelta con esiti notevoli. Sono circa quarant'anni che leggo - eh sì, sono ormai un vecchierello cinquantaduenne - e non mi è mai capitato di patire di quel male oscuro e fastidioso universalmente conosciuto come "blocco del lettore".
Se mangiassi pesce tutti i giorni, finirei prima o poi con l'odiare visceralmente i piatti a base di fauna marina. La stessa cosa accadrebbe se la portata principale del mio pasto quotidiano fosse sempre a base di carne. Cambiando quotidianamente menù, invece, difficilmente correrei il rischio di stancarmi: salvaguarderei la passione per il cibo e la gioia sublime di ingurgitarlo a più non posso. 
Questa metafora, ovviamente, calza alla perfezione con il mio animo di divoratore seriale di libri, onnivoro e insaziabile. Amo moltissimo leggere - credo che sia uno dei grandi piaceri della vita - ma voglio gustare piatti sempre diversi l'uno dall'altro. E così ad un romanzo del grande Philip Roth posso far seguire un giallo di casa Sellerio; dopo un'opera di un Nobel come Mo Yan posso scegliere di dedicarmi ad un thriller di Michael Connelly.


Ogni tanto ci rimango male quando - dopo aver postato il commento ad un noir italiano - qualche lettore un po' troppo borioso e saputello mi apostrofa dicendo: "non leggo questa robaccia... c'è ben altro in giro". D'altra parte, non mi fa certo piacere leggere commenti alle mie recensioni di libri di Pamuk, Franzen o Saramago del tipo: "ma come fai a leggere roba così pallosa?
Ognuno è libero di fare ciò che vuole e non vorrei che qualcuno prendesse questo mio sfogo/confessione come la farneticazione solipsistica di un Signor Sconosciuto che pretende di possedere la verità assoluta.
Leggo sempre un centinaio di volumi l'anno, equamente divisi tra letteratura di qualità e letteratura di evasione (anche se - bisogna ammetterlo - esistono tantissime opere che appartengono ad entrambe le categorie), e continuo il mio percorso senza mai aver avuto un cedimento o un rilassamento. Divorare un romanzo dietro l'altro mi piace troppo; molto spesso mentre sto voltando l'ultima pagina di un libro pregusto già la scelta del successivo. Ed il fatto che, dopo una cena sapida e sostanziosa, ci sia la possibilità di gustarsi un fresco e rigenerante dessert... bé, ritengo che sia una cosa meravigliosa.

Fatemi sapere che cosa pensate di ciò che ho scritto... se condividete il mio pensiero o se pensate che abbia messo giù solo un'accozzaglia di fesserie. Sono aperto ad ogni critica e ad ogni confronto.
Ciao a tutti...


Gio   
     
   

3 commenti:

  1. Vorrei continuare a leggere le tue recensioni/ commenti dei libri. Grazie

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    1. Grazie mille per il commento positivo!
      Attualmente le recensioni sono in pausa perché abbiamo una bimba piccola e manca il tempo materiale per fare tutto, ma si spera di ripartire presto! Nel frattempo, eventualmente, puoi trovare i commenti ai libri nei video "wrap up" caricati mensilmente sul canale youtube :)

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  2. Carissimo Giorgio, mi hai invitata a nozze, chiedendo di dare il parere su come intendi la lettura. Ebbene? Ti rispondo che sono perfettamente d'accordo con te 😃 su queste semplici regole-consigli per.una lettura a lungo termine continua, costante, senza mai avere paura di soffocare. Così come succederebbe con il cibo, il dentifricio oppure l'acqua minerale. Anche con i viaggi, non si va sempre nello stesso posto. Principio sacrosanto il tuo. Te lo convalida e conferma una vera vecchietta. Credimi! Maria Mandile 🤗

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