mercoledì 16 ottobre 2019

Tra loro, Richard Ford


Che Richard Ford sia uno dei più grandi narratori contemporanei non è una novità. Anche in questo agile volumetto – lungo poco più di un centinaio di pagine - l’autore riesce a dimostrare tutto il suo talento; ci accompagna attraverso un viaggio sincero e commovente in una storia tutta americana: quella del suo rapporto con i genitori. Ne scaturisce un libro biografico, toccante ed intimista, attraverso cui ci immergiamo in una tenera e coinvolgente vicenda famigliare. E, probabilmente, dopo aver terminato la lettura ognuno di noi si sentirà spinto a riconsiderare la propria storia personale oltreché il legame profondo con coloro che ci hanno messo al mondo. 

Siamo nell’America degli anni venti. Il padre di Richard fa il rappresentante per una ditta produttrice di amido per bucato; la madre viaggia al suo fianco lungo le tortuose ed aride strade del Mississippi. I due si sono conosciuti giovanissimi e, dopo il matrimonio, hanno deciso di viaggiare insieme per non restare separati l’uno dall’altra.
La gravidanza della donna, però, cambierà improvvisamente le carte in tavola. L’arrivo di un figlio, del tutto inatteso, finirà col separare quella coppia inscindibile: il padre proseguirà in solitaria la sua attività di commercio; la donna si rassegnerà alla permanenza in città. È inutile sottolineare che questo figlio, col passare del tempo, diventerà uno dei più importanti scrittori americani…

Questo libro non può essere considerato come un unico blocco narrativo. È composto da due distinti memoriali, redatti in epoche diverse, ed in cui percepiamo delle evidenti difformità stilistiche. Il ritratto del padre, incentrato principalmente sulla ricostruzione d’epoca e sull’analisi del contesto sociale, segue uno svolgimento tranquillo e ponderato.
Quello della madre, invece, ha una cadenza diversa: più ritmato, con ampio spazio per i dialoghi, pare animato dalla volontà di Ford di “elaborare il lutto” per la recente scomparsa, quasi come se l’autore volesse scontare le proprie lacune di figlio assente e distante.
Abbiamo a che fare con due ritratti sintetici, emotivamente forti e estremamente coinvolgenti, in cui la vita e la morte s'intrecciano senza soluzione di continuità, lasciando nel lettore un senso di affetto e nostalgia.
Non siamo sicuramente al livello dei capolavori fordiani – citiamo non a caso Il giorno dell’indipendenza e Lo stato delle cose – e si tratta, probabilmente, di un’abile “operazione editoriale” che ha condensato due resoconti stilati ad anni di distanza in un unico tomo. La scrittura, però, è sempre sublime e riesce a rendere notevoli anche due scritti dalla forte connotazione intimista, che lo scrittore statunitense ha redatto – probabilmente – più per se stesso che per il pubblico dei lettori.      


Consigliato a: coloro che amano le biografie, le storie famigliari e i ritratti dell’America del secolo scorso ed a chiunque intenda approfondire la conoscenza di quello straordinario narratore che si chiama Richard Ford.


Voto: 7/10


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