domenica 20 ottobre 2019

La notte più lunga, Michael Connelly


Diavolo di un Connelly! 
Sfido chiunque ad arrivare al 21° episodio di una serie poliziesca - quella incentrata su Harry Bosch, per l'appunto - senza perdere un colpo. Lui però, maestro tra i maestri del genere, ci riesce benissimo: per l'ennesima volta il buon Michael è riuscito a regalarci un thriller teso ed adrenalinico, evitando i principali pericoli in cui spesso incappano le saghe che si protraggono nel tempo: ripetitività, inverosimiglianza, mancanza di idee.
La notte più lunga, probabilmente, non verrà ricordato come il suo miglior romanzo; resta però un prodotto di altissimo livello, che cattura il lettore senza mollare la presa nell'arco delle quasi quattrocento pagine... e questo non è poco. Ma andiamo con ordine, partendo dal plot. 


L'alba di un nuovo giorno si sta affacciando su Los Angeles. Dopo aver terminato il turno di lavoro, la detective Renée Ballard - già protagonista di L'ultimo giro della notte - fa ritorno al proprio distretto. In quest'occasione la sua strada incrocia quella di Harry Bosch, intento a frugare tra gli schedari. L'ex detective, ora in carico alla polizia di San Fernando (dove si occupa di "casi freddi"), sta indagando sull'omicidio di Daisy Clayton, una ragazzina il cui corpo è stato rinvenuto in un cassonetto. 
Renée, di natura diffidente, si mostra restia a dare confidenza all'anziano e brizzolato collega. Dal momento in cui viene a conoscenza dei particolari del delitto, però, qualcosa dentro di lei pare sciogliersi. Decide così di collaborare con Bosch, per fornire il proprio apporto alla soluzione del caso. 

"Credo che questo sia l'inizio di una bella amicizia". Mai come in questo caso la citazione di "Casablanca" appare adatta per descrivere l'abbinamento di Renée Ballard con Harry Bosch.
Quando un autore come Connelly, che ha scritto parecchi libri, sceglie di introdurre in una serie un nuovo personaggio, il rischio di incorrere nell' "effetto sitcom" non può essere escluso a priori: nessuno può valutare, infatti, quale sarà la reazione del pubblico di fronte alla novità. 
Dopo aver letto questo primo romanzo della nuova coppia investigativa maschile/femminile, però, possiamo dire con certezza che anche stavolta Connelly ha centrato il bersaglio.
Il burbero Bosch - leggermente imbolsito per gli acciacchi (il ginocchio dolente, soprattutto) e per l'età - si trova a collaborare con una ragazza addirittura più tosta e scontrosa di lui. Visto ciò che accade nel corso della storia, pare addirittura che Ballard riesca ad infondere nuova linfa vitale nell'anziano ed esperto detective. 
Il romanzo, come al solito, viaggia rapido come un intercity nella notte: la prosa è tranciante come una pallottola, gli snodi narrativi sono convincenti e non danno al lettore il tempo per tirare il fiato. 
Perché un poliziesco funzioni, però, occorre anche l'opera di un abile traduttore: la simbiosi tra Connelly e l'ottimo Alfredo Colitto - che dura ormai da qualche libro - sta dando frutti notevoli: il lavoro svolto dal nostro connazionale è di altissimo livello e riesce a preservare in maniera encomiabile la prosa tagliente e coinvolgente di questo grande autore d'oltreoceano.


Consigliato a: coloro che amano i thriller "con l'anima". ricchi di pathos e di adrenalina, ed a chiunque apprezzi i romanzi che scorrono tra le dita senza concedere un solo attimo di tregua o di cedimento.


Voto: 7,5/10


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