“Sono Marguerite van Gogh. La signora Marguerite van Gogh. La moglie di Vincent. Sono vecchia e stanca, sto per andarmene, ma non rimpiangerò questa terra. Ritroverò Vincent e staremo insieme per sempre.”
Questo è l’incipit di un libro che si è dimostrato di gran lunga inferiore alle attese. D’altra parte, visti i due precedenti romanzi di Guenassia – Il club degli incorreggibili ottimisti e La vita sognata di Ernesto G. – era lecito aspettarsi qualcosa di più. È davvero difficile inserire quest’opera nel solco delle precedenti fatiche letterarie; mi è sembrata, piuttosto, una sorta di “compitino”, svolto dall’autore per tacitare l’editore nell’attesa di trovare ispirazione per qualcosa di più solido e convincente.
Come al solito, partiamo dalla trama…
Come al solito, partiamo dalla trama…
Siamo in Francia, ad Auvers-sur-Oise, nell’estate del 1890. L’uomo che si presenta a casa del dottor Gachet ha l’aspetto dimesso di un bracciante agricolo male in arnese. Si tratta, in realtà, di Vincent van Gogh: è arrivato in quel luogo in cerca di consulto per risolvere i propri problemi di salute. Per la giovane Marguerite, figlia del medico, appassionata di pittura ma insoddisfatta dei propri risultati, il nuovo arrivato diventerà, giorno dopo giorno, una presenza costante ed insostituibile: un maestro inarrivabile che farà accendere in lei la scintilla dell’amore .
II valzer degli alberi e del cielo narra gli ultimi settanta giorni della vita di Van Gogh, esposti sotto forma di diario da Marguerite: la ragazzina che - nella finzione romanzesca - fu l’ultimo amore del genio fiammingo. Affidandosi ad una scrittura semplice e scorrevole, Guenassia costruisce un racconto in cui gli elementi di fantasia prevalgono decisamente sugli aspetti storico-biografici: e questo è un grosso limite del romanzo, che rimane schiacciato tra l’incudine dell’indagine storica e il martello del feuilleton sentimentale.
Tra gli aspetti interessanti vanno comunque evidenziati la capacità di ritrarre un’immagine di Van Gogh del tutto inedita, filtrata attraverso lo sguardo di una giovane donna, l’attenzione per l'epoca d'oro degli impressionisti e – last but not least – l’audacia di fornire un ipotesi alternativa che contrasta decisamente con le risapute teorie relative al suicidio dell’artista.
Consigliato a: coloro che amano le biografie romanzate ed a chiunque voglia affrontare da un punto di vista originale e del tutto inedito le umane vicende di un artista straordinario.
Nessun commento:
Posta un commento