martedì 5 marzo 2019

Cinque storie ferraresi. Dentro le mura, Giorgio Bassani


Con questa raccolta di racconti (Lidia Mantovani, La passeggiata prima di cena, Una lapide in via Mazzini, Gli ultimi anni di Clelia Trotti e Una notte del '43) Giorgio Bassani vinse, nell’ormai lontano 1956, l’ambito Premio Strega. Le cinque storie – come suggerisce il titolo - hanno in comune l’ambientazione: una cittadina di provincia che, nella narrazione di Bassani, diventa l’emblema di una nazione assoggettata alla dittatura fascista.
La rinascimentale Ferrara con le sue strade e le sue botteghe, la Torre e il Camposanto, i contadini e la borghesia, la comunità ebraica e le milizie fasciste, diventa lo sfondo lungo cui si muovono personaggi che si abbandonano all’ineluttabilità del destino, immersi in un’atmosfera avvolgente che oscilla tra il puro realismo e la cornice onirica.

Più che di racconti, si tratta di veri e propri “affreschi”; il ritratto di un nugolo di individui che si muovono quasi in punta di piedi, immersi in un flusso di avvenimenti che ne decreterà il destino. In particolare, l’autore è riuscito ad indirizzare uno sguardo pungente e allo stesso tempo sarcastico su quella borghesia che tra gli anni venti ed il primo dopoguerra aderì - per paura, per calcolo o per semplice rassegnazione – all’ideologia fascista dominante.

Con una prosa elegante e raffinata Bassani ci racconta – con garbo e delicatezza – una  Ferrara lontana nel tempo, dove proliferano fascismo, opportunismo ed odio razziale ed in cui il coraggio è una qualità quasi scomparsa, che si manifesta in via del tutto eccezionale. Forse il “periodare” un po’ troppo ampio può creare qualche difficoltà al lettore di oggi, avvezzo ad una prosa più immediata e meno ridondante.
Resta comunque un libro da leggere, per capire che cosa accadesse realmente “dentro le mura” di una città ricca di tradizioni ed impegnata a reggere il confronto con un momento particolarmente difficile della nostra storia.


Consigliato a: coloro che amano la rivisitazione storico-nostalgica di epoche passate filtrata attraverso il racconto delle esistenze di persone qualunque.


Voto: 7/10




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