lunedì 29 gennaio 2018

Follia maggiore, Alessandro Robecchi





Follia maggiore, Alessandro Robecchi

Giunto al quinto episodio delle avventure di Carlo Monterossi - autore di programmi tv che si trasforma in "detective per caso" - Robecchi non perde un colpo: ogni nuovo romanzo continua a sorprendere per la brillantezza dei dialoghi e l’originalità della trama. 
Cresciuto in casa Sellerio, l’autore milanese ha iniziato pian piano ad affrancarsi dal giallo-commedia di impronta camilleriana per avvicinarsi ad una narrazione noir che, in filigrana, mostra echi e risonanze del grande Giorgio Scerbanenco. E così, libro dopo libro, una nuova dimensione "sociale" si è fatta largo, dimostrando per l'ennesima volta come la letteratura di genere sia uno degli strumenti più adatti per raccontare il mondo contemporaneo. 

In questo nuovo riuscitissimo Follia maggiore, riscopriamo il nostro protagonista alle prese con un omicidio. Una traduttrice, Giulia Zerbi, viene trovata morta in strada dopo una colluttazione: è scivolata sull'asfalto ed ha sbattuto il capo. Non sembra però trattarsi di uno scippo finito tragicamente.
Carella e Ghezzi – i due poliziotti a cui è stato affidato il caso – cominciano la loro accurata indagine. Non sanno però che, parallelamente, si stanno muovendo anche Monterossi ed il fido Oscar Falcone: sono stati assunti da Umberto Serrani, un vecchio amore delle vittima, desideroso di scoprire che cosa si nasconda realmente dietro quel delitto.

Un anziano settantenne con una carriera di grande finanziere alle spalle; una ragazza che ambisce a sfondare nel mondo della lirica; un amore segreto e indomabile che risale a quasi trent'anni prima: questi sono i cardini attorno ai quali ruota una vicenda di malessere sociale, dove una borghesia decaduta cerca di fare i conti con una realtà in cui fatica a riconoscersi. Al tempo stesso, abbiamo a che fare con una seducente riflessione sulla vita, sui rimorsi, i rimpianti e le occasioni perse per strada. 
Ambientato in una Milano autunnale infida e piovosa, Follia maggiore riporta alla memoria i classici noir americani ma anche i polar francesi da cui deriva gran parte della letteratura di oggi. 
La brillantezza dell’intreccio, la scrittura scorrevole e l’ironia che raramente dissimula il disincanto sono i punti di forza di una serie che, anno dopo anno, ha conquistato il cuore dei lettori. 

Considerazione personale:
Come al solito, in un paio di giorni le 400 pagine di romanzo sono volate via... Sarà dura, adesso, attendere altri dodici mesi prima di ritrovare Monterossi e Falcone, Ghezzi e Carella: personaggi davvero ben costruiti, a cui ci si affeziona all'istante e che rappresentano le icone di una società disillusa ma ancora capace di combattere per restare a galla.


Consigliato a: coloro che amano il noir italiano, brillante e avvincente, e a tutti quelli che vogliono scoprire uno dei pochi veri eredi del grande Scerbanenco: profondamente diverso dal Maestro ma in grado di raccontare la metropoli meneghina con sorprendente lucidità.


Voto: 8/10


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