lunedì 30 ottobre 2017

L'angolo di Gio: L'estate del cane bambino, Mario Pistacchio & Laura Toffanello



L'estate del cane bambino, Mario Pistacchio & Laura Toffanello

L'opera d'esordio della coppia (anche nella vita) formata da Pistacchio e Toffanello lascia il segno. L''estate del cane bambino ci riporta indietro nel tempo: in un'epoca di giochi ed amicizie ma anche di segreti inconfessabili e di sogni traditi, che per un gruppo di adolescenti rappresentò il momento della perdita dell'innocenza.
Vittorio ed i suoi amici vivono a Brondolo, un paesino nei pressi di Venezia: una località rurale, piena di campi sterminati, con la vicina Sottomarina che viene idealizzata come una sorta di paradiso in cui il lusso e l’atmosfera vacanziera vanno a braccetto. Siamo negli anni sessanta: l'epoca delle prime figurine Panini, delle interminabili partite a pallone, dei momenti spensierati.
Il piccolo nucleo di adolescenti ricorderà per sempre quell'estate: il momento in cui il piccolo Narciso - fratello minore di Ercole, uno del gruppo – sparì nel nulla. Al suo posto, comparve un cane smunto ed affamato che chiamarono col nome di Houdini: l'escapista/illusionista che era il mito del bimbo scomparso. Vittorio e gli altri, da quel momento in avanti, vollero illudersi che quel cagnolino costituisse davvero la reincarnazione di Narciso, irreperibile nonostante le meticolose ricerche condotte dalle forze dell'ordine.

Il paragone con Stand by me-Ricordo di un estate di Stephen King risulta spontaneo. Al posto dell'Oregon dell’immaginaria Castle Rock troviamo però un pezzettino di Veneto, ambiguo ed oscuro, in cui l'omertà della gente ha il peso di un macigno.
La vicenda narrata avrebbe tutti i presupposti del "pugno nello stomaco"; Toffanello e Pistacchio, però, riescono con abilità a sfuggire alla pornografia del dolore, raccontandoci una favola nera che sa essere al tempo stesso struggente e seducente. Le paure dell'infanzia vengono amplificate attraverso il temibile confronto con la malignità degli adulti; la crudeltà non viene mai esposta a tinte forti, ma emerge attraverso il rapido scorrere delle pagine: un nodulo di angoscia che si inserisce, a poco a poco, in un'atmosfera che è solo in apparenza idilliaca e rassicurante.
Insolitamente equilibrato per essere un’opera prima, L'estate del cane bambino è un romanzo che aiuta a riflettere a fondo sul mondo dell'infanzia, lasciando nel lettore una sensazione di malinconico stupore, filtrato dal dolore della perdita, ma mitigato da una scintilla di speranza che nonostante tutto non si spegne mai.


Consigliato a: coloro che vogliono fare la conoscenza di una coppia di autori davvero unici, capaci di raccontare drammi del presente attingendo a racconti del passato, lontani nel tempo ma sempre vividi nella memoria.


Voto: 7,5/10.


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