lunedì 23 ottobre 2017

L'angolo di Gio: Patria, Fernando Aramburu




Patria, Fernando Aramburu

Signore e signori, leviamoci il cappello: siamo di fronte ad un'opera straordinaria, piena di pathos e tensione narrativa, che va sicuramente annoverata tra i migliori romanzi degli ultimi anni. 

Con una lucidità invidiabile, Aramburu racconta la storia di due famiglie - quelle di Joxian e quella del Txato - cresciute nello stesso paese ed unite da un solido legame. I due uomini, le loro mogli - Miren e Bittori - ed i loro figli, da sempre hanno coltivato una sincera amicizia; i loro rapporti subiranno però un brusco cambiamento a causa di una tragedia che scaverà un solco profondo tra le loro vite. 
Txato, titolare di un’impresa di trasporti, diventerà bersaglio dell’ETA e dopo una serie di minacce cadrà vittima di un vile attentato. Bittori, non riuscendo più a vivere nei luoghi in cui il marito è stato assassinato, di fronte all’ostracismo della comunità lascerà il paese. Il passare degli anni, però, non riuscirà ad affievolire il bisogno di verità di questa donna testarda e cocciuta, che sarà sempre accompagnata dal desiderio irrinunciabile di farsi chiedere perdono

Storia e Famiglia.
Questi sono i fili conduttori della trama: due piani narrativi che si fondono armoniosamente, riuscendo nell'intento di raccontare la Spagna a cavallo tra ventesimo e ventunesimo secolo. Ripercorrendo le vicende di Txato, di Joxian e dei loro famigliari, l'autore ricostruisce uno straordinario affresco che si svolge su uno sfondo storico ben delineato, in cui le violenze dell'ETA e il fanatismo politico hanno condizionato un’intera comunità. 
I pericoli insiti in un certo tipo di narrazione sono essenzialmente due: la caduta nel sentimentalismo ed il rischio di scrivere un libro a tema politico. Aramburu riesce però ad evitare entrambi gli scogli: le vicende dei protagonisti vengono descritte in maniera esemplare, unendo realismo ed onestà intellettuale; mentre il tema politico, pur rimanendo una presenza costante, non arriva mai ad insidiare l’impianto di fondo del racconto. 

Qualcuno ha definito questo romanzo come il "Guerra e pace spagnolo". 
Al di là dei facili entusiasmi, si tratta di un romanzo importante, il cui respiro va ben oltre gli anni in cui è stato ambientato. Il racconto di una Spagna divisa e lacerata dal conflitto - che è al tempo stesso la Patria in cui vive gente comune, con amicizie e sentimenti traditi - fa accostare questo romanzo ai modelli narrativi che hanno fatto della famiglia la trave portante delle vicende umane: Vita e destino di Grossman e La famiglia Karnowski di Singer, per citare alcuni esempi.
La scrittura è rapida ed intensa, con frequenti innesti di un linguaggio popolare (utilissimo il glossario con la traduzione dei termini baschi), e capace di avvolgere il lettore per oltre 600 pagine senza mollarlo più… lasciandolo con una lacrima di commozione che non se ne va via. 

Patria è un romanzo che definirei necessario e che consiglio di leggere senza ulteriori indugi!


Consigliato a: coloro che amano le grandi storie familiari, piene di pathos, che si svolgono su uno sfondo realistico ed accuratamente descritto. Un libro che si dimostra, ahimè, tristemente attuale (alla luce di ciò che sta accadendo in Spagna in questi mesi). 


Voto: 8,5/10


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