giovedì 10 agosto 2017

L'angolo di Gio: Uno zaino, un orso e otto casse di vodka, Lev Golinkin




Uno zaino, un orso e otto casse di vodka, Lev Golinkin

Questo libro racconta la storia di due viaggi: fisico il primo, interiore il secondo. Due itinerari che si intersecano e si completano a vicenda nel corso della narrazione.
Da un lato assistiamo alla fuga di una famiglia ebrea – quella dell’autore – dall'ex Unione Sovietica; dall'altra ripercorriamo le vicende di un giovane uomo (lo stesso Golinkin) che cerca di rimettere insieme i frammenti del proprio passato. 

Negli ultimi anni della Guerra Fredda, l'autore e la sua famiglia decisero di abbandonare il grande ed opprimente stato moloch, in cui le persecuzioni nei confronti degli ebrei erano all'ordine del giorno. Non possedevano altro che alcune valigie (due per persona), pochi spiccioli, qualche cassa di vodka e la promessa di aiuto per espatriare.
Anni dopo, l'ormai cittadino americano Golinkin comincia un viaggio a ritroso nel tempo, alla ricerca di quelle persone che fornirono un concreto aiuto a lui ed ai suoi famigliari, impegnandosi in prima persona per donare loro il bene inestimabile della  libertà. 

La costruzione del proprio futuro attraverso lo studio e la comprensione del passato: questo è il tema di fondo di questo romanzo, basato su fatti reali così come sono rimasti impressi nei ricordi dell’autore. Con ironia e delicatezza, Golinkin ci guida nei meandri di un racconto emozionante e coinvolgente, in cui assistiamo alla fuga disperata di una famiglia, vista con gli occhi di un bambino ebreo di nove anni.
Nel procedere del racconto passiamo così dall'URSS delle parate, della scuola militarizzata e dell'antisemitismo, ad un'America che rappresenta un territorio nuovo ed inesplorato. 

Il racconto delle vicissitudini di Lev e dei suoi famigliari viene descritto con tono lieve, quasi fiabesco. L'abilità dell'autore nell'utilizzare un linguaggio semplice ed essenziale, talvolta persino divertente, è uno degli aspetti più importanti dell'opera: quello in grado di trasformare una dolorosa e tragica vicenda di vita vissuta in un romanzo appassionante, molto spesso emozionante.
Unica pecca: la parte in cui viene descritta la fuga del protagonista e dei suoi cari risulta molto più riuscita ed avvincente rispetto a quella in cui l’autore, ormai adulto, si abbandona al fiume inarrestabile delle sue riflessioni. Si tratta, comunque, di un difetto trascurabile per un libro che, per la sua forza espressiva ed il suo sostrato storico, merita sicuramente di essere letto.


Consigliato a: coloro che amano le storie vere e a chiunque voglia lanciare uno sguardo sulle vicende delle famiglie ebree che decisero di abbandonare l’URSS in fase di disgregamento.


Voto: 7/10

Nessun commento:

Posta un commento