La ragazza sbagliata, Giampaolo Simi
Danilo Corbo è un giornalista caduto in disgrazia. Stanco e disilluso, si ritrova ad indagare su un delitto di ventitré anni prima: il brutale omicidio di Irene Calamai, una diciottenne barbaramente uccisa e per cui era stata incolpata Nora Beckford, figlia di un celebre scultore inglese trapiantato in Toscana.
Il cronista si inoltra così lungo una serie di piste, all'epoca trascurate dagli inquirenti, riaprendo di fatto una vicenda che pareva ormai sepolta nelle sabbie del tempo.
Giampaolo Simi, dopo l'ottimo “Cosa resta di noi” (trionfatore allo Scerbanenco 2015), torna con un nuovo ambizioso romanzo. La trama gialla non è fine a se stessa: oltre ad essere il supporto ideale per una storia ricca di pathos e tensione, rappresenta un valido strumento per raccontare l'Italia dei misteri e delle stragi (ad esempio, la notte dei Georgofili a Firenze).
Il plot, realistico ed avvincente, è nobilitato dalla presenza di personaggi davvero ben costruiti, che si muovono in un'ambientazione accattivante come quella della Versilia: un luogo che è il palcoscenico per i ricchi esponenti del jet set ma, allo stesso tempo, rappresenta lo sfondo ideale per le oscure trame che affondano le radici in un passato neanche troppo lontano.
Presente e passato vengono intrecciati dall'autore in maniera equilibrata, alimentando una suspense basata su meccanismi psicologici piuttosto che su accadimenti ad effetto: questo è indubbiamente uno dei punti di forza del romanzo.
Alla fine dei conti, possiamo sostenere che si tratti di un'opera avvincente, sorretta da una scrittura fluida e priva di fronzoli, che può essere apprezzata sia dagli amanti del genere sia da coloro che amano le storie con un'ottima caratterizzazione dei personaggi.
Consigliato a: coloro che amano i gialli psicologici, supportati da una trama ben congegnata, con una descrizione realistica di ambientazioni e personaggi.
Voto: 7,5/10
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