Dopo aver rotto il ghiaccio, lo scorso anno, con Il deserto dei tartari e La famosa invasione degli orsi in Sicilia ed aver proseguito, in questo proficuo 2021, con Un amore, proseguo la mia personalissima conoscenza di uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento: Dino Buzzati.
Stavolta ho affrontato un agile libretto (un'ottantina di pagine circa), reperito in un mercatino dell'usato, che racchiude tre racconti magistrali dell'autore bellunese:
1) Qualcosa era successo: Il protagonista viaggia su un treno che è diretto verso il nord Italia. Attraverso il finestrino, è testimone di alcuni episodi che lasciano presagire eventi drammatici e che paiono preannunciare una tragedia imminente. Quando giungerà a destinazione, in una stazione deserta, un urlo agghiacciante lacererà la cappa di silenzio.
2) L’uccisione del drago: Il conte Gerol, dopo aver appreso dell'esistenza di un drago, organizza una spedizione di caccia. I partecipanti, dopo aver spinto la bestia ad uscire dal suo rifugio, la tempestano di colpi e la riducono in fin di vita. In quel momento, però, il drago morente viene raggiunto dai suoi due cuccioli.
3) Non aspettavano altro: Due viaggiatori, in treno, arrivano in una città sconosciuta. Accaldati per la giornata torrida, dopo aver cercato invano una sistemazione in albergo, cercano refrigerio in una fontana. Il gesto scatena la riprovazione dei locali che aggrediscono i due rinchiudendoli in gabbia.
Questi tre testi brevi fanno in realtà parte della celebre raccolta Sessanta racconti: una selezione curata personalmente dall'autore e che rappresenta una pietra miliare della letteratura italiana del secolo scorso.
Si tratta di racconti snelli, tratteggiati in poche pagine ma scritti in maniera impeccabile. Le tematiche a sfondo sociale - evidenti specialmente nel primo e nel terzo episodio - che all'epoca si affacciavano in maniera abbozzata risultano oggi, a distanza di decenni, ancora particolarmente attuali e suggestive.
Lo stile di Buzzati è immediato, per niente superficiale; il registro narrativo amalgama alla perfezione allegorie, elementi surreali, fatti di cronaca e creazioni fantascientifiche, con una ineguagliabile venatura di grottesco che pervade la suspense.
Da vero Maestro del Mistero (le maiuscole, mai come in questo caso, sono d'obbligo!), l'autore riesce ad alimentare la tensione, diffondendo una sensazione di angoscia crescente e lasciando il lettore inerme e spaurito, impegnato ad immaginarsi il finale di ogni singola vicenda.
Questo testo, in conclusione, rappresenta un ottimo aperitivo... nell'attesa di leggere gli altri 57 racconti della raccolta completa (prima o poi lo farò!)
Consigliato a: coloro che vogliono farsi un'idea dell'abilità di Buzzati nel genere "racconto" e a chiunque ami le storie brevi animate dalla suspense e da un angosciante senso del brivido.
Voto: 8/10
Nessun commento:
Posta un commento