Dopo un po' di tempo torniamo alle nostre recensioni di coppia. Vi siamo mancati vero? (dite di sì per favore!)
Stavolta, abbiamo scelto un'autrice molto apprezzata da Mely: questo è infatti il suo sesto incontro con la Nothomb. Gio, differentemente, non ha mai avuto un grosso feeling con la scrittrice belga: l'unico libro da lui letto, Acido solforico, non è stato oggetto di particolare apprezzamento.
Com'è andata? Leggete e saprete...
Trama:
Ange, studentessa di filologia, dopo aver risposto a un annuncio comincia a dare ripetizioni a Pie: un sedicenne allampanato e stravagante, incompreso dai genitori. Il ragazzo, appassionato di matematica, non ha un bel rapporto con la letteratura (materia che disprezza). Mentre l'autoritario genitore di Pie li controlla costantemente - grazie ad una sorta di specchio segreto -, Ange si dedica al suo compito e spinge il ragazzo a cimentarsi nella lettura di classici come La certosa di Parma, L'Iliade e L'Odissea. Il rapporto tra insegnante e discente assumerà fin da subito una forma insolita, influenzando irrimediabilmente le esistenze dei due protagonisti.
Giudizio di Mely:
Mi è piaciuto molto (anche se lo presentivo già prima di cominciare la lettura). Di questo libro ho apprezzato lo stile diretto, senza fronzoli e senza troppi giri di parole, ma anche la costruzione della trama, con la giovane insegnante che avvicina il ragazzo al mondo della letteratura: elemento che adoro trovare nei libri che leggo.
Inoltre sono rimasta particolarmente soddisfatta dalla costruzione dei personaggi e per l'approfondimento psicologico di cui gli stessi sono stati oggetto (anche se taluni li ho trovati veramente insopportabili!)
Voto: 8/10
Giudizio di Gio:
La Nothomb, stavolta, si cimenta in un romanzo breve dall'afflato metaletterario, intriso di cinismo e permeato da una persistente vena noir (i punti di contatto col Grande della letteratura belga, Georges, appaiono evidenti).
Nonostante l'ottima idea di partenza, la trama non convince del tutto: i nodi narrativi vengono sciolti un po' troppo precipitosamente e la struttura del romanzo, forse, risulta troppo fragile. Fino a un certo punto la narrazione procede abbastanza bene, con ottime descrizioni di ambienti e personaggi; peccato che la scrittrice scelga di concludere lo strambo rapporto instauratosi tra Ange e Pie con un finale troppo precipitoso: una scelta non condivisibile e che, nelle dieci pagine finali, cambia completamente il senso del racconto lasciando il lettore esterrefatto.
Voto: 6,5/10
Ebbene? Che ve ne pare?
Anche stavolta ci siamo divisi sul giudizio conclusivo: Mely ha adorato il libro; Gio - pur non disprezzandolo del tutto - è rimasto piuttosto tiepido nella sua valutazione conclusiva.
Fateci sapere - nel caso vi capitasse di leggere Gli aerostati - il vostro punto di vista: i vostri pareri sono sempre ben accetti!
Arrivederci a presto! (Speriamo...)
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