sabato 17 aprile 2021

Il pregiudizio della sopravvivenza, Paolo Roversi

 


L'ottavo romanzo con protagonista Enrico Radeschi - lo scanzonato cronista hacker che scorrazza per Milano sul suo Giallone (una vespa gialla degli anni Settanta ma ancora in forma strepitosa) - non delude di certo le aspettative. Al pari dei volumi precedenti scorre tra le dita che è un piacere e si legge alla velocità della luce. Questa volta, il nostro amico si trova a dover uscire dal territorio nazionale: all'abituale ambientazione meneghina si affianca così una seconda location austriaca. Ma partiamo dall'inizio, con un rapido accenno della trama... 

Nella Milano-bene, durante un rinfresco che vede protagonisti ricconi e autorità cittadine, un misterioso quartetto di donne mascherate compie un'ingegnosa rapina. La polizia, nonostante l'impegno profuso, brancola nel buio.
Servirebbe l'aiuto di Radeschi... ma in quel momento lui ha ben altro a cui pensare. Un nemico geniale quanto crudele, riemerso improvvisamente dal passato, è alla ricerca di un'eclatante vendetta: Hurrycane - questo è il soprannome con cui è conosciuto il criminale che Enrico ha incrociato per la prima volta in L'uomo della Pianura - ha rapito la sua ragazza Andrea, che si trovava a Salisburgo per una conferenza. Ora, come il gatto che gioca col topo, sta coinvolgendo il giornalista in una sfida all'ultimo sangue. Radeschi avrà bisogno dell'aiuto degli amici di sempre - il vicequestore Sebastiani e il Danese - per riuscire a liberarsi dalla ragnatela che il suo avversario, come un ragno crudele, gli sta tessendo tutt'attorno.  

Quella tra Radeschi e Hurrycane è una sfida che va avanti da tempo. Questa volta, però, è forse giunto il momento di una definitiva resa dei conti. Il nostro (anti)eroe non potrà di certo sottrarsi alla tenzone: si troverà coinvolto in una drammatica corsa contro il tempo, in un susseguirsi di colpi di scena che risucchieranno il lettore in un vortice irresistibile. 
Il racconto dal taglio cinematografico, imperniato su brevi capitoli e dialoghi trancianti come proiettili, asseconda alla perfezione il ritmo della storia; la suspense, accuratamente dosata, accompagna ogni singola pagina senza tentennamenti o cadute di tensione.  
I capitoli incentrati su Radeschi, come sempre, sono vissuti in prima persona dal protagonista; per gli altri personaggi vige la regola della narrazione in terza persona. 
E giunti all'ultima pagina... si rimane con la speranza di non dover attendere troppo prima di ritrovare presto Enrico e il suo Giallone, per essere coinvolti in una nuova e adrenalinica avventura.


Consigliato a: coloro che amano i thriller/noir metropolitani ricchi di ritmo e tensione e a chiunque apprezzi le vicende in cui i colpi di scena si susseguono senza tregua e inaspettati.


Voto: 7,5/10


Gio   



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