Tra i vari "nipotini" di Raymond Chandler, che in giro per il mondo hanno perpetuato l'opera del maestro, la figura del danese Dan Turèll meriterebbe di essere riscoperta. Questo prolifico scrittore - che è stato pure poeta e giornalista - risulta profondamente influenzato dalla Beat Generation ed ha attraversato da protagonista la scena culturale della fine del ventesimo secolo.
Assassinio di lunedì, giunto da noi grazie all'acume di Iperborea, fa parte di una serie di dodici gialli narrati in prima persona dal protagonista: un giornalista di cronaca nera amante delle passeggiate notturne e contraddistinto da uno humor nero e cinico che lui stesso giustifica come fondamentale per la sua sopravvivenza.
Il giornalista, durante una delle sue escursioni serali, è richiamato da un grido angosciante. Precipitatosi sul luogo, rinviene il corpo esanime di una giovane donna, deceduta dopo essere stata strangolata. La polizia, come si suol dire, brancola del buio perché non ha indizi né punti di riferimento: si tratta di una ragazza come tante, senza particolari tratti distintivi.
Il lunedì successivo, però, avviene un nuovo delitto: un'altro individuo di sesso femminile, anch'esso vittima di strangolamento.
Il cronista ed il suo amico commissario decidono quindi di unire le forze alla disperata ricerca della verità. Quando il lunedì dopo si verifica il terzo femminicidio, con la città ormai in preda al panico, i due decideranno di preparare una trappola per catturare il colpevole.
Si tratta di un noir notturno e metropolitano, con una trama lineare e ben costruita da cui emerge una profonda critica nei confronti della società dell'epoca. Turèll, in particolare, indirizza un attacco frontale al sistema, riproponendo i temi di fondo della Letteratura Gialla Scandinava in maniera deliberatamente spregiudicata e disinvolta.
L'evoluzione dell'indagine diventa così un valido pretesto per una descrizione ambientale di una città e dei suoi abitanti.
L'autore è molto abile nel condurre il lettore nella testa del protagonista: il pubblico è sempre cosciente, in ogni singolo passaggio, di ciò che passa per la mente del cronista freelance.
Forse un po' datato dal punto di vista narrativo/strutturale, Assassinio di lunedì è comunque un romanzo scorrevole, divertente e scritto magistralmente; un'opera che possiede un'aura di mistero molto particolare: una morsa agghiacciante che, a tratti, viene diluita a causa dell'indole cinica e sarcastica del protagonista.
Consigliato a: chi vuole confrontarsi con uno dei più validi rappresentanti del noir nordico, anni prima dell'avvento dei vari Mankell e Larsson, ed a chi apprezza le atmosfere notturne ed i personaggi cinici e anti-sistema.
Voto: 7/10
Il lunedì successivo, però, avviene un nuovo delitto: un'altro individuo di sesso femminile, anch'esso vittima di strangolamento.
Il cronista ed il suo amico commissario decidono quindi di unire le forze alla disperata ricerca della verità. Quando il lunedì dopo si verifica il terzo femminicidio, con la città ormai in preda al panico, i due decideranno di preparare una trappola per catturare il colpevole.
Si tratta di un noir notturno e metropolitano, con una trama lineare e ben costruita da cui emerge una profonda critica nei confronti della società dell'epoca. Turèll, in particolare, indirizza un attacco frontale al sistema, riproponendo i temi di fondo della Letteratura Gialla Scandinava in maniera deliberatamente spregiudicata e disinvolta.
L'evoluzione dell'indagine diventa così un valido pretesto per una descrizione ambientale di una città e dei suoi abitanti.
L'autore è molto abile nel condurre il lettore nella testa del protagonista: il pubblico è sempre cosciente, in ogni singolo passaggio, di ciò che passa per la mente del cronista freelance.
Forse un po' datato dal punto di vista narrativo/strutturale, Assassinio di lunedì è comunque un romanzo scorrevole, divertente e scritto magistralmente; un'opera che possiede un'aura di mistero molto particolare: una morsa agghiacciante che, a tratti, viene diluita a causa dell'indole cinica e sarcastica del protagonista.
Consigliato a: chi vuole confrontarsi con uno dei più validi rappresentanti del noir nordico, anni prima dell'avvento dei vari Mankell e Larsson, ed a chi apprezza le atmosfere notturne ed i personaggi cinici e anti-sistema.
Voto: 7/10
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