Dopo la parziale delusione di Sottomissione - libro di cui, a mio parere, si è parlato sin troppo e spesso a sproposito - ho deciso di dare un'altra occasione a Houellebecq... ed il mio sforzo è stato degnamente premiato. Le particelle elementari è un signor romanzo da cui emerge il talento cristallino di un autore che si distingue dai contemporanei sia per lo stile particolare sia per i contenuti provocatori, che gli garantiscono una posizione di primo piano tra i grandi nichilisti del mondo letterario.
Michel Djerzinski e Bruno Clément sono due fratellastri che non potrebbero essere più diversi l'uno dall'altro. Michel è un insigne scienziato, che ha dedicato la propria vita allo studio e alla sperimentazione, e che nutre il desiderio di arrivare un giorno a clonare gli esseri umani. Bruno, invece, è un insegnante patologicamente attratto dal sesso, tanto da avere alle spalle numerosi ricoveri in cliniche specializzate.
Bruno e Michel, in realtà, non sono che due facce della stessa medaglia; il loro comportamento non è altro che la naturale conseguenza del mondo in cui vivono: un territorio algido e terrificante, in cui l'incidenza del caso e l'isolamento dell'individuo finiscono per farla da padroni. Attraverso l'esame dei due personaggi l'autore prova a descrivere con freddo ed analitico disincanto la solitudine umana nella società occidentale.
Houellebecq, come ben si sa, è un autore duro, cattivo e talvolta indisponente. Le particelle elementari è un libro che risulta di difficile classificazione dal punto di vista stilistico e della struttura. Se da un lato può essere interpretato come un racconto a metà strada tra la realtà e la finzione; da un altro può essere definito come un elaborato saggio che utilizza i canoni della narrativa per cercare di dare un'adeguata soluzione all'annoso problema dell'umana esistenza.
Lo sviluppo della trama alterna atteggiamenti umani piuttosto comuni e standardizzati (l'attrazione sessuale, ad esempio) a studi scientifici molto ben descritti.
L'indagine sulla psicologia dei personaggi si sviluppa su due versanti opposti ed inconciliabili - come sono quelli in cui si collocano i due fratellastri - ma capaci di far emergere un disagio che li accomuna inesorabilmente. La tematica scientifica (Michel) e quella sessuale (Bruno) sono i due altari/contraltari su cui si sacrifica l'esistenza di due personaggi che l'autore accompagna in maniera quasi cinica verso il loro destino.
Ed alla fine, se si vuole scorgere a tutti i costi un punto di contatto tra le due storie, questo lo possiamo trovare nell'OSSESSIONE: un morbo inguaribile che aggredisce l'esistenza di Bruno e di Michel, rendendoli totalmente incapaci di costruire un serio legame affettivo.
Consigliato a: chi desidera affrontare un approccio diverso dal solito al problema della solitudine nella civiltà occidentale ed a chiunque ami la letteratura capace di confrontarsi con le grandi ed insolubili domande sull'esistenza.
Voto: 7,5/10
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