Chi
ha ucciso Bruno Chiovero, uomo scontroso ed aggressivo, che risultava antipatico a tutti?
Questo
è il perno attorno a cui ruota l’intera narrazione di La bella sconosciuta,
ultimo romanzo di Gianni Farinetti, ambientato nei luoghi cari all'autore: i
paesaggi delle Langhe racchiusi tra il Piemonte e la Liguria di Ponente.
Come
nei due libri precedenti – i fortunati Rebus di mezza estate e Il
ballo degli amanti perduti – l’indagine viene condotta dal Maresciallo della
locale stazione dei Carabinieri, Beppe Buonanno, coadiuvato dall'irresistibile
Sebastiano Guarienti, sceneggiatore gay dotato di sagacia ed intuito.
Siamo
nel bel mezzo di una torrida estate. Un’improvvisa disgrazia, come un fulmine a
ciel sereno, viene a turbare la pace e la tranquillità di quei luoghi incantevoli:
il corpo senza vita di un uomo inviso all'intera comunità viene ritrovato all'interno
di una cisterna. Il Maresciallo, però, non è propenso a credere ad un evento
accidentale; anzi, pare convincersi sin da subito che si tratti di un delitto.
La
matassa da sbrogliare si presenta complessa ed intricata, simile ad un gioco di
specchi che forniscono riflessi contrastanti. Ogni singolo dettaglio, però,
sembra avere a che fare con la figura di Angela, la “bella sconosciuta” che si
trova ospite di Guarienti ed attorno a cui ruotano i destini di tre uomini in costante
competizione per carpirne le attenzioni.
Si
tratta di una “commedia con delitto” nel classico stile farinettiano: godibilissima,
piacevole e divertente. La trama poliziesca, seppur ben congegnata, soggiace ben
presto alla notevole costruzione dei personaggi: nobili vedove, pedanti
professori, svampiti accompagnatori e dispotiche matrone si alternano sul
palcoscenico narrativo, in un concentrato di ironia davvero ben riuscito, che è
in grado di strappare un sorriso anche al più serioso dei lettori.
Destinato
soprattutto agli amanti del giallo di stampo classico – se siete fan di Donato Carrisi
passate oltre – La bella sconosciuta rappresenta un (sempre più) raro
esempio di lettura amabile e coinvolgente.
Il
linguaggio scorrevole, i dialoghi scoppiettanti e l'eccellente ambientazione sono
ulteriori elementi che danno forza e consistenza al racconto, che si sviluppa
in maniera lineare e convincente, facendoci annusare da vicino gli odori ed i
tepori di un’estate piena di intrighi e di misteri.
Consigliato
a:
coloro che amano i gialli dalla solida impostazione classica, privi di sangue e di violenza, incentrati soprattutto sullo svolgimento dell’indagine e sull'ottima
caratterizzazione dei protagonisti.
Voto:
7,5/10
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