L'angioletto, Georges Simenon
Ancora una volta, Simenon riesce a far centro.
In questo libro costruisce la biografia di un personaggio del tutto immaginario: il celebre pittore Louis Cuchas, soprannominato L'angioletto.
Con il suo stile classico ed inconfondibile, lo scrittore belga racconta l'esistenza di un personaggio particolarissimo. Attraverso un percorso intenso – che prende le mosse dagli ultimi barlumi dell'Ottocento fino a giungere agli anni sessanta del secolo scorso - assistiamo così alla progressiva presa di coscienza di Louis, un ragazzo che attraverso la pittura riesce a realizzare il proprio mondo interiore, diventando uno dei più grandi pittori di sempre.
Con sensibilità ed asciuttezza di stile, Simenon fa diventare reale il suo personaggio. Ne ripercorre dapprima gli anni dell'infanzia, trascorsi in un'umile casa parigina, raccontando il legame di Louis con i fratelli, la sorella e la madre. Prosegue poi descrivendo il percorso di crescita del ragazzo, il lavoro al mercato delle Halles e l'irresistibile attrattiva dell'arte, che gli permetterà di esprimere la sua parte più intima ed essenziale.
Si tratta di un romanzo breve: la forma di narrazione di cui lo scrittore era Maestro sublime ed irraggiungibile. Un'opera dal forte impatto emotivo, con una connotazione realistica – per quanto riguarda la descrizione dei personaggi – e probabilmente con un'attenuazione di quel cinismo, presente in altri testi, che rappresenta una sorta di marchio di fabbrica dell'autore.
Le capacità narrative di Simenon sono indiscutibili: in questo libro, in particolare, riescono ad emergere in ogni singola pagina, conducendoci per mano attraverso gli sviluppi della trama e donandoci l'ennesima analisi perfetta ed inaccessibile dell'umana esistenza.
Consigliato a: coloro che amano questo grande e prolifico scrittore, capace di indagare come pochi altri gli aspetti più reconditi e segreti dell'animo umano.
Voto: 8/10
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