sabato 3 luglio 2021

Il labirinto delle ombre, Remigiusz Mróz

 


Remigiusz Mróz è il più celebre autore di thriller polacco; in patria ha venduto milioni di copie e la critica l'ha spesso paragonato a scrittori come Stieg Larsson e Jo Nesbø per la sua capacità di coinvolgere il lettore e di creare trame ad alto tasso di adrenalina. Logico che, viste le premesse, mi aspettassi molto da questo libro che, tra l'altro, è la sua prima opera ad essere tradotta in lingua italiana.
Purtroppo, il mio incontro con Mróz non è stato per niente positivo. Questo romanzo passa di diritto tra le peggiori esperienze letterarie della mia lunga vita di lettore.  
M andiamo con ordine...

Una sera di dieci anni prima Damian aveva chiesto alla fidanzata Ewa di sposarlo. Pochi istanti dopo, però erano stati aggrediti da un gruppo di malviventi; lui era svenuto e, al risveglio, la sua amata era scomparsa. Ora, a un decennio di distanza, un amico gli mostra una foto pubblicata su un profilo Facebook, che ritrae una ragazza perfettamente uguale a Ewa in mezzo al pubblico di un concerto. Damian, sperando che si tratti di lei, si reca immediatamente dall'ispettore che si era occupato del caso; nel giro di poche ore, però, la foto viene fatta sparire dal web e l'amico che gli aveva mostrato l'immagine viene misteriosamente ucciso.

Ci sono libri belli e libri brutti. Questo però, ad essere sinceri, rasenta l'idiozia!
Gli espedienti narrativi utilizzati dal buon Remigio non sono per niente plausibili; la storia è del tutto inverosimile, costruita attorno a personaggi di cartapesta e sorretta (si fa per dire!) da uno stile approssimativo
L'idea di partenza, di per sé, non sarebbe neanche male ma finisce, nel giro di una manciata di pagine, per scivolare in un racconto banale e alquanto ripetitivo. 
Anche la soluzione dell'enigma non funziona un granché: è "tirata via" e scricchiola più delle scale di un antico maniero scozzese.
Spero che le altre opere di Mróz siano un filino meglio: se questo libro vale come biglietto da visita con cui presentarsi ai lettori dello Stivale... be', direi che la scelta non è stata per niente azzeccata. Al termine della lettura, infatti, permane una sensazione indistinta, a metà strada tra la noia e l'irritazione.

N.B. Credo che, molto presto, questo romanzo farà un bel viaggetto verso il mercatino dell'usato...    


Consigliato a: (chi vuole farsi del male!!!)


Voto: 2/10


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