«Dicono che la prima cosa che parte quando diventi vecchio è la vista o l’uso delle gambe. Non è vero. La prima cosa che se ne va è la memoria.»
Cronosisma rappresenta il canto del cigno di Kurt Vonnegut. A metà strada tra il racconto autobiografico e la fiction fantascientifica, questo libro ripropone i temi prediletti dall'autore e li porta alla luce attraverso riflessioni che scaturiscono direttamente dall'io narrante.
Siamo nel 2001. A seguito di un evento catastrofico l'universo ha una profonda crisi di autostima e decide di non espandersi più, tornando indietro di dieci anni. In questo contesto Vonnegut espone vicende personali ma anche legate ad altri personaggi - tra cui lo scrittore di fantascienza Kilgore Trout, già presente in altri romanzi (tra cui Mattatoio n.5) - attraverso una serie di aneddoti e riflessioni.
Un'avvertenza preliminare: non aspettatevi assolutamente il classico romanzo di fantascienza. Il cronosisma su cui è imperniata la vicenda, in realtà, non è altro che un geniale pretesto per mettere nero su bianco un lungo excursus di memorie. In questo contesto, con l'umanità che viene rispedita dieci anni nel passato, l'autore statunitense rielabora figure, personaggi e ricordi del passato più o meno recente.
La struttura è tutt'altro che lineare; Vonnegut ama spaziare in lungo e in largo nella materia narrativa, saltando avanti e indietro nel tempo, e creando l'intelaiatura ad hoc per l'inserimento dei suoi originalissimi pensieri.
Chi non ha mai letto niente dell'autore di Indianapolis potrebbe rimanere un po' spiazzato; si tratta di un volume adatto, indubbiamente, a chi possiede confidenza con la sua scrittura e desidera approfondire alcune delle tematiche a lui care. Come per la maggior parte delle sue opere, non è tanto importante ciò che lui scrive, ma il come lo scrive: Vonnegut sa essere incisivo e divertente, senza mai sbagliare una frase.
All'interno di quest'opera, si susseguono storie vere e storie fasulle, ma tutte finiranno col lasciarci qualcosa sull'essere umano e i suoi modi d'essere. Gli aspetti prevalenti, comunque, sono rappresentati dall'ironia, dall’introspezione e dalla satira.
Consigliato a: chi voglia leggere l'ultimo romanzo della carriera di un autore unico, capace di utilizzare il malleabile strumento della fiction per tessere una sorta di autobiografia, e a chiunque ami le riflessioni originali e debordanti.
Voto: 7/10
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