Senza scampo, Kati Hiekkapelto
Il secondo episodio della trilogia imperniata sul personaggio di Anna Fekete – la poliziotta di origine serba ma di etnia ungherese, trasferitasi in Finlandia da bambina – è lievemente inferiore al precedente Colibrì, sia per costruzione della trama sia per tensione narrativa.
In questo nuovo romanzo, la protagonista si trova ad indagare sulla morte di un anziano signore, travolto da un'autovettura guidata da una ragazza ungherese: l'investitrice sostiene che la vittima giacesse sull'asfalto ancor prima dell'impatto. Nel frattempo, il collega di Anna – il burbero e difficile Esko - indaga sui traffici illeciti di una gang di giovani immigrati, che sta mettendo a soqquadro il mercato della droga in Finlandia. Nonostante le vicende appaiano del tutto slegate, ben presto emergeranno degli evidenti punti di contatto tra i due eventi. Anna e Esko si troveranno così alle prese con il caso più difficile della loro carriera, che li spingerà a fare i conti con se stessi e con il loro passato.
Kati Hiekkapelto è senza dubbio la più celebre scrittrice di Mistery finlandese; per la costruzione del plot e la capacità di descrivere luoghi e personaggi è stata spesso accostata ad un mostro sacro del giallo nordico: il grande Henning Mankell.
Uno dei motivi ricorrenti, all'interno dei suoi romanzi, è la questione dell'immigrazione. Hiekkapelto – che ha insegnato per anni agli stranieri – ha l’invidiabile capacità di descrivere in maniera realistica l'atteggiamento del popolo finlandese di fronte a questa questione, che alimenta un inesauribile dibattito non solo in Finlandia ma in tutto il resto d’Europa.
È evidente il retroterra sociale insito in questi romanzi. Le vicende di droga e di delitti, di gang giovanili e di integrazione razziale non sono un semplice elemento di contorno alla trama; ci restituiscono, in realtà, un'immagine della Finlandia degli anni Duemila in cui i problemi sociali sono ben lungi dall'essere risolti.
In sostanza, si tratta di un giallo originale e ben congegnato, che non si limita agli indizi e alle indagini criminali ma ci rivela diversi aspetti della società contemporanea. I personaggi sono credibili, ben descritti e perfettamente funzionali all'evoluzione del racconto.
Non sempre la suspense funziona alla perfezione e, talvolta, qualche inaspettata caduta di ritmo allenta un po’ il filo narrativo. Nonostante tutto, si tratta di un poliziesco con l'anima, capace di farci toccare con mano le problematiche di una nazione come la Finlandia: un paese di cui non conosciamo granché ma che, nella pratica, rappresenta una sorta di crocevia tra gli influssi scandinavi e quelli dell'Est Europeo.
Consigliato a: coloro che amano i gialli intelligenti, con trame realistiche e personaggi credibili, in cui il mistery viene utilizzato per raccontare i problemi e le sfaccettature della società di oggi.
Voto: 7/10
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