Tullio Avoledo, già autore di opere memorabili come L'elenco telefonico di Atlantide, Mare di Bering e Lo stato dell'unione, esordisce ufficialmente nel noir con questo romanzo duro, cinico e violento, ambientato in un’immaginaria città del nordest. C'è subito da dire che in Nero come la notte ritroviamo quelli che sono i temi ricorrenti delle precedenti opere di Avoledo - distopia, profezie sociali e colpi di scena - ma anche la capacità dello scrittore friulano di spaziare tra generi diversi e in apparenza poco compatibili per assorbirli in un’unica narrazione onnicomprensiva.
Ma partiamo, come al solito, dalla trama.
Sergio Stokar era un buon poliziotto... almeno fino a quando ha pestato i piedi alla gente sbagliata. E così qualcuno l’ha abbandonato in fin di vita presso il complesso delle "Zattere": un coacervo di edifici abbandonati in cui si è insediata una comunità di extracomunitari clandestini. Col tempo, ha assunto l'incarico di "sceriffo”, col compito di mantenere l’ordine e indagare su piccoli reati. Fino a quando il consiglio che amministra quella struttura abusiva gli affida un'importante missione: quella di indagare sulla morte di alcune giovani che sono state assassinate in maniera cruenta. C'è un crudele assassino in agguato e solo Stokar è in grado di scovarlo!
Ambientato in un Nord-Est duro e disilluso, incentrato sulla figura di un ex poliziotto dal passato oscuro e tormentato, Nero come la notte è un thriller che, nonostante l'impronta futuristica, risulta di grande attualità. I temi trattati - che vanno dalla corruzione economico/finanziaria alla discriminazione razziale, dall'abusivismo edilizio allo sfruttamento della prostituzione - sono all'ordine del giorno e, inseriti in un contesto che riecheggia le atmosfere di Mad Max e Arancia meccanica risultano ancora più evidenti e carichi di significato
Il noir metropolitano e di forte impronta sociale, in questo caso, si sviluppa in un'ambientazione del tutto atipica: un luogo da incubo, senza speranza, in cui alla tradizionale legge degli uomini non è permesso entrare.
Forse, ad essere pignoli, una sforbiciata di un centinaio di pagine avrebbe reso più fluida la narrazione che, talvolta, perde un po' di verve. Il libro, al di là di tutto, è scritto con una prosa rapida e priva di fronzoli e riesce ad assolvere il duplice compito di intrattenere e di far pensare: trattandosi di letteratura di genere, è una cosa tutt'altro che scontata!
Consigliato a: coloro che amano i noir duri e senza speranza e a chiunque sappia apprezzare la commistione tra l'hard-boiled di stampo classico e le ambientazioni futuristiche che strizzano l'occhio alla fantascienza.
Voto: 7/10