Angelica e le Comete, Fabio Stassi
Fabio Stassi è abituato a sorprenderci.
Di volta in volta ci presenta opere completamente differenti l’una dall'altra, che non hanno punti di contatto se non il viscerale amore per i libri.
È stato così sia per "L'ultimo ballo di Charlot" che per "La lettrice scomparsa" ed anche questa volta non si smentisce: con questo romanzo breve ci introduce in un mondo di fiaba, attraverso un racconto che ha il profumo della tradizione e della nostalgia.
L’incipit è davvero originale: con l'aiuto di un anziano libraio del quartiere di San Lorenzo, lo stesso Stassi si ritrova tra le mani un vecchio volume; un testo che, per uno strano scherzo del destino, è proprio quello che l’autore siciliano avrebbe voluto scrivere da sempre, ma a cui non ha mai osato mettere mano.
La cosa incredibile è che sul frontespizio del tomo è riportato a chiare lettere il suo nome!
A questo punto, lo seguiamo nella lettura del libro, ritrovandoci come per incanto in un’epoca lontana, concomitante alla spedizione dei Mille in Sicilia.
Veniamo così catturati dalle vicende di una compagnia di marionette, diretta dal burbero Spagnolo, con un'Angelica del tutto originale che rappresenta l'unico personaggio non di legno: si tratta Cate, una ragazza minuscola che fluttua leggera sul palcoscenico improvvisato, mentre gli altri pupi le ruotano attorno, agitati e guerreggianti, restando fedeli all'interpretazione della parte a loro assegnata.
Tra i vari personaggi di legno che si contendono le attenzioni dell'affascinante ballerina scopriamo la figura poetica e stralunata di Ardesio, che nutre per lei un amore sincero ed intenso.
Possiamo considerare questo libro come una parentesi nella carriera dell’autore.
Senza particolari intenzioni, se non quelle di raccontare una fiaba amara e delicata, Stassi ci trascina in un gioco suadente e raffinato – a metà strada tra i retaggi della tradizione ed i voli della fantasia – aiutandoci per l’ennesima volta a comprendere la forza magica e dirompente della lettura.
Probabilmente le poche pagine – un centinaio circa – sono un limite all'approfondimento di personaggi e situazioni: la trama scorre via rapidamente senza lasciare che una vaga traccia nella rete della memoria.
Al di là di tutto, si tratta di un buon libro, leggero e commovente, che si divora con piacere in una manciata di ore.
Consigliato a: che ama le fiabe, i racconti di fantasia e le storie che hanno il sapore delle tradizioni lontane nel tempo e nello spazio, ma sempre capaci di toccare le corde dell’anima.
Voto: 7/10
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