Con Circolo chiuso Jonathan Coe prosegue la sua analisi della società britannica contemporanea, riprendendo il filo conduttore dal punto in cui si era concluso La banda dei brocchi. Ritroviamo così i personaggi già incontrati nel libro precedente, invecchiati di una ventina d'anni.
Partiamo, come al solito, da un rapido accenno della trama.
Gli anni settanta sono finiti da un pezzo e Benjamin Trotter e i suoi vecchi compagni di scuola sono ormai diventati adulti. Siamo negli anni novanta e la vecchia banda non esiste più. Benjamin lavora come ragioniere e da decenni sta scrivendo un romanzo di migliaia di pagine; l'egoista fratello Paul è diventato un deputato laburista alle prese con problemi sentimentali e attentati terroristici; Claire Newman ha deciso di tornare in Inghilterra per scoprire definitivamente cosa sia accaduto a sua sorella Miriam, scomparsa misteriosamente nel 1978.
La narrazione, che parte dalla vigilia del millennio e raggiunge l'inizio del 2004, cerca di chiarire e sviluppare alcuni punti oscuri del romanzo precedente al fine di dipingere in un unico grande affresco la cultura anglosassone della seconda metà del secolo scorso. Purtroppo, però, questa operazione non convince del tutto: si riscontra un'enfasi eccessiva per quanto riguarda la critica sociale e l'intera opera sembra più una sorta di epilogo di La banda dei brocchi piuttosto che un qualcosa a sé stante e dotato di "vita propria".
Circolo chiuso è senz'altro più cupo del lavoro precedente; a distanza di vent'anni i personaggi hanno perso gran parte della loro verve e sono diventati patetici e concentrati su sé stessi. Il trascorrere del tempo non è stato di certo benevolo nei loro confronti, mortificando sogni e aspirazioni e rendendoli vittime della disillusione, del tradimento e della vacuità di amori coniugali.
A salvare parzialmente il libro rimane il ritratto acido e pungente della Gran Bretagna di inizio ventunesimo secolo; Coe, in particolare, punta il proprio dito ammonitore sul declino dello "stato sociale", che è stato abbandonato alla stregua di un ideale democratico decrepito e obsoleto.
Il finale lascia non poche perplessità, con parecchi interrogativi rimasti aperti... che saranno però chiariti nel successivo romanzo, Middle England - ambientato all'epoca della Brexit - di cui vi parlerò prossimamente.
Consigliato a: coloro che hanno apprezzato La banda dei brocchi e sono curiosi di sapere cosa sia successo a Benjamin e agli altri personaggi e a chiunque voglia farsi un'idea della società e della cultura britannica dei primi anni del ventunesimo secolo.
Voto: 6,5/10