Credo che chiunque di voi sia in grado, almeno sommariamente, di raccontare la trama di Assassinio sull'Orient Express, uno tra i più famosi romanzi gialli di Agatha Christie con protagonista il detective Hercule Poirot. Oltre ad aver avuto due celebri trasposizioni cinematografiche nel 1974 e nel 2017, questo libro - come pochi altri - è entrato a far parte dell'immaginario collettivo tanto da essere considerato tra i capisaldi del giallo classico.
Fu vera gloria? Sì e no. Indubbiamente si tratta di un'opera ben congegnata, con un plot che non perde un colpo e avvinghia il lettore sin dalle prime pagine, senza lasciarlo un attimo. D'altra parte, l'eccentrico e maniacale Poirot è davvero difficile da sopportare: dopo un paio di capitoli avresti già voglia di tirargli una botta in testa per farlo star zitto, con la sua alterigia e supponenza che non lo rendono per niente simpatico.
Partiamo, come sempre, da un breve sunto del romanzo.
L'Orient Express è in viaggio da Istanbul a Londra quando, poco dopo la mezzanotte, un cumulo di neve ferma la sua corsa. Il lussuoso treno è al completo, ma al mattino si ritrova con un passeggero in meno: un magnate americano giace morto nel suo scompartimento, accoltellato una dozzina di volte, con la porta chiusa a chiave dall'interno. Isolato dal resto del mondo e con un assassino in piena libertà, il detective Hercule Poirot dovrà cercare di identificare il colpevole il prima possibile.
Un rompicapo complesso. Tredici personaggi: tutti con un alibi inattaccabile ma, al tempo stesso, con un motivo valido per compiere il delitto. Innumerevoli indizi e una mente formidabile che dovrà stabilire come è avvenuto un omicidio apparentemente impossibile. Questi sono i principali ingredienti di un libro che ha fatto la storia del romanzo poliziesco moderno.
Assassinio sull'Orient Express è un giallo classico che si legge tutto d'un fiato grazie alla scrittura fluida e scorrevole. L'elemento che salta subito agli occhi è lo stimolo ad utilizzare unicamente la mente per giungere alla soluzione dell'enigma. Il lettore si ritrova, infatti, a seguire tutti i ragionamenti di Poirot, basati essenzialmente su una manciata di indizi e sulle deposizioni dei vari viaggiatori, ed è spinto ad una sorta di sfida sotterranea con l'investigatore.
I personaggi sono numerosi, tutti ben caratterizzati ed ognuno con la propria voce distinta.
Purtroppo, permane quella sensazione di star leggendo qualcosa di ormai datato e polveroso: l'avvento dell'hard-boiled, che proprio in quegli anni si stava sviluppando, avrebbe tirato una mazzata colossale al cosiddetto giallo whodunit, portando una ventata di realismo in un genere che si stava sempre più trasformando in una sorta di gioco matematico, rappresentato dal semplice confronto tra autore e fruitore dell'opera.
Consigliato a: coloro che vogliono (ri)leggere uno dei più importanti esempi del giallo classico ed a chiunque interpreti la letteratura poliziesca più come un "gioco" che come un qualcosa in grado di avere anche significati sociali.
Voto: 7/10
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