Notturno cileno, Roberto Bolaño
Abbandonatevi al flusso inarrestabile delle parole...
Non avevo mai letto niente di Bolaño, fino a pochi giorni fa; questo libro, di conseguenza, è stato per me una vera e propria illuminazione.
L'anziano prete Sebastian Urrutia Lacroix, critico letterario e membro dell'Opus Dei, si trova ad un passo dalla morte. Così, in una lunga notte insonne, fa i conti con la propria coscienza, alla ricerca di una giustificazione per il proprio comportamento per nulla irreprensibile. Davanti ai suoi occhi, come un flusso ininterrotto, scorre la storia del suo paese: il regime di Pinochet, le crudeltà perpetrate, le vite stroncate… cose che accadevano mentre lui, colpevolmente, voltava lo sguardo da un'altra parte.
Ci troviamo al cospetto di un lungo monologo ininterrotto – l'autore non va a capo una sola volta nell'arco di oltre cento pagine! - in cui la confessione del protagonista, raccontata con una scrittura lirica e seducente, si interseca con la storia cilena degli ultimi cinquant'anni. Di fronte a lui, come una sorta di fantasma sbucato dalle pieghe della memoria, un unico ascoltatore: il "giovane invecchiato".
Ma chi è costui?
Ci renderemo conto, proseguendo nella lettura, che questo personaggio è un alter-ego di Lacroix, un essere puro e leale, che possiede lo sguardo idealista e sognatore della gioventù, ma che è stato purtroppo abbandonato lungo la strada per paura-rancore-convenienza.
La narrazione è torrenziale, piena di metafore e simbolismi (talvolta di difficile interpretazione). Al di là di tutto, Bolaño è un archeologo della memoria che si pone interrogativi importanti sulla relazione perversa la quale, in determinati frangenti (vedi la situazione cilena), viene ad instaurarsi tra potere politico ed intellighenzia. Accanto a ciò, come controcanto all'atto di accusa, va sottolineata la colpevole malinconia di un uomo di cultura che, giunto alla fine dei suoi giorni, cerca di venire a patti col proprio passato.
Consigliato a: coloro che vogliono fare la conoscenza di uno dei più grandi narratori sudamericani del ventesimo secolo, con un'opera non semplice ma che rimane dentro per afflato poetico, forza evocativa e potenza espressiva.
Voto: 8/10