Considero il Commissario Bordelli alla stregua di un vecchio amico: un personaggio di cui, da anni, seguo fedelmente le avventure e per cui nutro un'ammirazione sconfinata.
In questo decimo episodio della serie, il nostro Commissario si trova ad una settimana dalla pensione. E, sin da subito, una domanda sorge spontanea: questa sarà davvero la sua ultima indagine? E quando sarà finalmente in pensione, cosà ne sarà degli enigmi ancora da risolvere, dei ricordi del passato e della relazione con la bella e giovane Eleonora?
Ma non fasciamoci la testa prima che sia rotta; godiamoci fino in fondo queste romanzo... prima di pensare a ciò che deve ancora avvenire.
Siamo a Firenze, nel marzo del 1970, ai tempi della strage di Piazza Fontana; un'epoca di mutazioni in atto e in cui il femminismo sta cercando di rendere le donne sempre più libere ed emancipate.
Bordelli non riesce ancora a immaginarsi nei panni del pensionato. Si augura, soprattutto, che nei suoi ultimi giorni di servizio non vengano perpetrati altri delitti: sarebbe mortificante, per lui, andarsene dalla Polizia con un caso ancora aperto.
Il destino, però, è di diverso avviso: lungo il greto di un fiume, poco distante da casa sua, viene rinvenuto il cadavere di una ragazza. Visto che la data fatidica della pensione si sta avvicinando a passo di carica, il commissario inizia a temere che quel delitto possa rimanere impunito.
In questo libro troviamo un Bordelli sempre più curioso, che cerca di capire fino in fondo i cambiamenti in atto, ma scorgendone allo stesso tempo gli aspetti più deleteri e problematici.
La trama - che sembra strizzare l'occhio al caso realmente accaduto di Wilma Montesi - è ben costruita, in grado di catturare il lettore pagina dopo pagina e di condurlo per mano nelle atmosfere dei tempi passati con intensità e suggestione.
Vichi possiede un encomiabile gusto per il dettaglio e, attraverso una prosa scorrevole e coinvolgente, riesce a rendere alla perfezione l'atmosfera fiorentina e quella delle campagne limitrofe. In quest'opera, più che in altre precedenti, la malinconia del commissario fa da contraltare allo svolgimento dell'indagine, creando un giusto mix tra l'emozione individuale e la ferrea applicazione del segugio a caccia del colpevole.
Si tratta di un romanzo che mantiene fede alle aspettative e che coniuga adeguatamente la passione per l'indagine poliziesca con il gusto per la ricostruzione storica: ennesima scommessa vinta per un autore che non perde mai un colpo.
P.S. Dimenticavo... nel corso dell'indagine, il Commissario Bordelli incrocia il suo omologo Achille De Luca, in servizio presso la Questura di Bologna: il personaggio protagonista di parecchi romanzi di Carlo Lucarelli.
Consigliato a: coloro che amano i gialli capaci di far coesistere indagine poliziesca e resoconto storico di un'epoca e a chiunque ami respirare l'aria di cambiamento in atto nei primi anni Settanta.
Voto: 7,5/10