mercoledì 4 agosto 2021

Ragazze smarrite, Marco Vichi


Considero il Commissario Bordelli alla stregua di un vecchio amico: un personaggio di cui, da anni, seguo fedelmente le avventure e per cui nutro un'ammirazione sconfinata. 
In questo decimo episodio della serie, il nostro Commissario si trova ad una settimana dalla pensione. E, sin da subito, una domanda sorge spontanea: questa sarà davvero la sua ultima indagine? E quando sarà finalmente in pensione, cosà ne sarà degli enigmi ancora da risolvere, dei ricordi del passato e della relazione con la bella e giovane Eleonora?
Ma non fasciamoci la testa prima che sia rotta; godiamoci fino in fondo queste romanzo... prima di pensare a ciò che deve ancora avvenire.    

Siamo a Firenze, nel marzo del 1970, ai tempi della strage di Piazza Fontana; un'epoca di mutazioni in atto e in cui il femminismo sta cercando di rendere le donne sempre più libere ed emancipate.
Bordelli non riesce ancora a immaginarsi nei panni del pensionato. Si augura, soprattutto, che nei suoi ultimi giorni di servizio non vengano perpetrati altri delitti: sarebbe mortificante, per lui, andarsene dalla Polizia con un caso ancora aperto. 
Il destino, però, è di diverso avviso: lungo il greto di un fiume, poco distante da casa sua, viene rinvenuto il cadavere di una ragazza. Visto che la data fatidica della pensione si sta avvicinando a passo di carica, il commissario inizia a temere che quel delitto possa rimanere impunito. 

In questo libro troviamo un Bordelli sempre più curioso, che cerca di capire fino in fondo i cambiamenti in atto, ma scorgendone allo stesso tempo gli aspetti più deleteri e problematici. 
La trama - che sembra strizzare l'occhio al caso realmente accaduto di Wilma Montesi - è ben costruita, in grado di catturare il lettore pagina dopo pagina e di condurlo per mano nelle atmosfere dei tempi passati con intensità e suggestione.
Vichi possiede un encomiabile gusto per il dettaglio e, attraverso una prosa scorrevole e coinvolgente, riesce a rendere alla perfezione l'atmosfera fiorentina e quella delle campagne limitrofe. In quest'opera, più che in altre precedenti, la malinconia del commissario fa da contraltare allo svolgimento dell'indagine, creando un giusto mix tra l'emozione individuale e la ferrea applicazione del segugio a caccia del colpevole. 
Si tratta di un romanzo che mantiene fede alle aspettative e che coniuga adeguatamente la passione per l'indagine poliziesca con il gusto per la ricostruzione storica: ennesima scommessa vinta per un autore che non perde mai un colpo.   

P.S. Dimenticavo... nel corso dell'indagine, il Commissario Bordelli incrocia il suo omologo Achille De Luca, in servizio presso la Questura di Bologna: il personaggio protagonista di parecchi romanzi di Carlo Lucarelli.


Consigliato a: coloro che amano i gialli capaci di far coesistere indagine poliziesca e resoconto storico di un'epoca e a chiunque ami respirare l'aria di cambiamento in atto nei primi anni Settanta.


Voto: 7,5/10




lunedì 2 agosto 2021

Middle England, Jonathan Coe

 


Middle England è, prima di tutto, una celebrazione delle cose che cambiano e di quelle che rimangono fedeli a sé stesse; un accorato e nostalgico omaggio da parte di un autore sulla cinquantina che si rende conto di essere in procinto di "abbandonare" il paese della giovinezza perché quel mondo, semplicemente, non esiste più.
In questo romanzo, che conclude di fatto la trilogia, tornano i personaggi della Banda dei brocchi e di Circolo chiuso - Benjamin Trotter e i suoi amici - che ritroviamo ormai alla prese con le grane dell'età che avanza. L'attenzione, in questo caso, si concentra però sui membri più giovani della famiglia Trotter, come la figlia di Lois, Sophie. 

Il racconto va dalla primavera del 2010 all'autunno del 2018 e, sullo sfondo, vediamo svolgersi la storia britannica contemporanea: Gordon Brown, il governo di coalizione, le rivolte londinesi, l'omicidio Cox, le Olimpiadi di Londra e tutto il resto.
Nel riuscito mix tra la storia contemporanea e il romanzo, assistiamo quindi all'avvento della Brexit e alla lacerante spaccatura all'interno della società britannica tra leavers e remainers: eventi che, partendo dal piano politico, sono arrivati ad influenzare notevolmente i rapporti interpersonali e la psiche dei cittadini britannici.
All'interno di una nazione che si dibatte quotidianamente tra austerità, nazionalismo e politically correct, ritroviamo personaggi che, alla stregua di vecchi amici che si rivedono dopo una ventina d'anni, portano dentro di sé un velo di malinconia per il tempo che scorre via.

Nonostante non raggiunga le vette narrative del romanzo capostipite - il celebratissimo La banda dei brocchi -  quest'opera risulta attualissima e convincente.
Facendo affidamento su una prosa scorrevole e divertente, Coe riesce a mantenere il giusto equilibrio tra le vicende individuali e i temi generali sulle condizioni dell'Inghilterra di oggi, descrivendo con cura il quadro sociopolitico e le mutazioni in atto. Certo, non tutto fila alla perfezione - ad esempio, alcune sottotrame svaniscono troppo rapidamente, lasciando un po' di confusione passeggera - però l'autore, da veterano della scrittura, sa sempre come mantenere desta l'attenzione del lettore.


Consigliato a: coloro che vogliono comprendere l'impatto della Brexit sulla vita dei cittadini britannici e a chiunque ami le storie che, raccontando l'evoluzione di più personaggi dell'arco dei decenni, lasciano traspirare quella delicata miscela di tenerezza e nostalgia per il tempo che passa.


Voto: 7,5/10


Gio       



domenica 1 agosto 2021

Le avventure del bravo soldato Svejk nella Grande Guerra, Jaroslav Hašek

 


Pubblicato per la prima volta nel 1921 questo romanzo, intriso di uno sferzante humour nero, racconta le disavventure di uno dei personaggi tra i più simpatici ed originali della letteratura di tutti i tempi.
Di quest'opera - suddivisa in tre parti (oltre ad un'accenno della quarta) - erano inizialmente previsti sei volumi; purtroppo la sua stesura fu interrotta dalla morte dell'autore per una grave patologia cardiaca, avvenuta nel gennaio del 1923. Non sapremo mai, quindi, quale sia stato il destino ultimo del protagonista...  

Sveik è l'antieroe per eccellenza. Improvvisamente strappato dalla sua professione di allevatore di cani, viene inviato a combattere in difesa dell'impero austro-ungarico durante la Prima Guerra Mondiale. Nel turbinio incessante degli eventi, non si fa certo scoraggiare; riesce infatti a destreggiarsi in un marasma organizzativo senza precedenti facendo affidamento su quel misto di ingenuità e furbizia che contraddistinguono il suo carattere, giungendo a mettere alla berlina ogni forma di autorità.

Sveik è il fulcro attorno a cui ruota l'intero romanzo. Si tratta di un uomo ingenuo e sempliciotto, che non nasconde il suo entusiasmo di servire l'Impero, e che sa coniugare dentro di sé l'innato ottimismo e quell'astuzia prettamente contadinesca che, a tratti, ricorda il Bertoldo di Giulio Cesare Croce.
Attraverso le peripezie del suo protagonista, Hašek racconta il disfacimento dell'impero austro-ungarico. L'atrocità della guerra rimane spesso sullo sfondo, defilata, mentre l'autore sembra puntare il dito su un apparato burocratico arrivato al collasso, impersonato da vecchi generali rimbecilliti e ufficiali incompetenti. 
L'ambientazione è straordinaria: territori lontani dal fronte, stazioni sperdute e villaggi distrutti dalla guerra costituiscono lo sfondo su cui si sviluppa una narrazione fluente ed irresistibile, pregna di un umorismo tagliente e spietato.
Il libro si legge con gran godimento, grazie alla sua ricchezza di aneddoti e situazioni ai limiti dell'assurdo, costruite ad hoc per denunciare le contraddizioni di un intero periodo storico. 
Le avventure del bravo soldato Svejk nella Grande Guerra è una feroce ed azzeccata satira antimilitarista, che sottolinea l'idiozia di chi spesso detiene il potere di comando senza averne le capacità; utilizza alla perfezione i registri del grottesco ma il sorriso lascia spesso, dietro di sé, un retrogusto amarognolo.


Consigliato a: colore che vogliono affrontare un classico della letteratura antimilitarista, pieno di verve e di caustico umorismo, ed a chiunque ami i personaggi capaci di sconfiggere l'arroganza del potere facendo leva sugli strumenti dell'ottimismo e della semplicità. 


Voto: 8+/10


Gio