mercoledì 17 aprile 2019

La claque del libro, A. Borsani

Buongiorno signori!
Oggi vi parlo di un libro che temevo sarebbe stato pesante e invece si è rivelato una piccola perla. Uno di quelli che finirà sicuramente tra i migliori letti nel 2019.
Un libro che mi ha aperto non solo un mondo ma anche un po' gli occhi.


La claque del libro parla esattamente di ciò che dice il titolo: la pubblicità in campo editoriale, il dietro le quinte, ciò che si nasconde nelle spinte date per mettere in evidenza un particolare volume.
State per dire "che palle... ma chissene frega... chissà che peso!", lo so, me lo sento.
E INVECE NO.

Con una scrittura scorrevolissima, piacevole e a tratti ironica, Borsani ci racconta tutto dall'inizio; ci mostra come si è evoluta la pubblicità partendo da molti secoli fa, passando da giornali a muri, per arrivare fino ad oggi. Ci spiega i meccanismi e ci svela che alcune volte nemmeno chi promuove un determinato articolo crede veramente nello stesso. Ed ecco qui la clacque, ovvero quegli applausi fasulli fatti da un pubblico appositamente pagato.

Ci viene ricordato che, mentre per alcuni conta ancora la qualità del prodotto, altri puntano invece sui numeri: ed ecco che, soprattutto negli ultimi anni, entrano in gioco i social network. Se prima piattaforme come Instagram o Blogger venivano quasi snobbate, adesso molti produttori cercano i profili/blog con un alto numero di seguaci e visualizzazioni per fare in modo che sempre più persone vengano a conoscenza dell'esistenza di quel prodotto, a prescindere dalla qualità.

Ma quando non c'erano i social come facevano?
L'autore ci porta ad esempio vari tipi di cartelloni pubblicitari degli anni passati, in cui autori di una certa fama riuscivano a mescolare gli elementi in modo da mettere in vista sia il prodotto per cui si prestavano sia alcune loro opere.

Naturalmente non è tutto fasullo, brutto e cattivo: vi sono stati anche spot e manifesti che invece davvero promuovevano la lettura e i libri.
Ma, soprattutto, non è tutto qui! Infatti l'autore propone moltissimi altri esempi di pubblicità editoriale ed è stato bellissimo vedere libri usati da creatori di altri prodotti, libri usati da autori, pubblicità di altre cose inserite nei libri, e così via...

Insomma, mi rendo conto di aver fatto una minestra di informazioni, ma vi assicuro che questo libro è davvero un piatto curioso e delizioso.
Assolutamente da assaggia- ehm, da leggere!
PS: lo consiglia anche Dorfles, eh... 😉

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