Confesso di aver usato questo libro come tappabuchi: volevo leggere un libro carino ma allo stesso tempo leggero e molto veloce. Questo era perfetto: nemmeno 100 pagine, con anche una sezione dedicata alle ricette di piatti milanesi tipici dei tempi di guerra e dopoguerra.
L'autrice ci racconta alcuni dei suoi ricordi d'infanzia associandoli, appunto, alle pietanze che venivano servite in tavola in quel periodo. Parla dei luoghi in cui ha vissuto, dei rapporti con i parenti e di alcune loro usanze ad esempio nei periodi di festa.
Più che "carino" lo definirei interessante se si è attratti da questo genere di libri.
In generale è stata comunque una lettura piacevole, però, personalmente, preferisco i suoi romanzi.
Voto 6,5/10
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