mercoledì 9 settembre 2020

Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?, Johan Harstad


Questo libro è stato, per me, una graditissima sorpresa. Ambientato fra la Norvegia e le misconosciute isole Fær Øer, racconta la storia di Mattias: un giovane che ha scelto - all'interno della sua vita - di non interpretare il ruolo di protagonista ma di limitarsi a essere un'utile comparsa.. 

"Certe persone non vogliono il mondo intero, anche se potrebbero averlo. Certe persone non vogliono un paese tutto per loro. Certi vogliono solo essere una parte del tutto. Utile, anche se modesta. Non tutti hanno bisogno del mondo intero."

Mattias è nato il 20 luglio 1969, nel momento in cui Neil Armstrong sta per mettere il piede sulla luna. Tuttavia, anziché da Armstrong, è sempre stato attratto dalla figura di Buzz Aldrin, il secondo membro dell'Apollo 11 a scendere sul territorio lunare. Un personaggio quasi di contorno, che spesso viene lasciato da parte fino a scomparire dagli anfratti della memoria. 
Non tutti vogliono primeggiare, dirigere un'azienda o diventare famosi. A qualcuno piace invece risultare invisibile, come la segretaria che resta fuori dalle porte della riunione o come l'autista che guida la macchina del capo nel giorno di Pasqua; nel mondo di chi vuol essere protagonista a tutti i costi c'è anche qualcuno vuole assistere alla proiezione del film senza esserci dentro.
Mattias, però, sta passando un momento difficile: la sua fiducia sta crollando, le sue sicurezze vengono meno e, per una serie di sfortunati eventi, si ritrova a vivere alle Isole Fær Øer in una comunità di ex pazienti psichiatrici.
Proprio lì, ai confini del mondo, assisteremo alla sua rinascita e seguiremo il suo percorso di crescita e di maturazione.

Che ne è stato di te, Buzz Aldrin è un riuscito romanzo di formazione che racconta - in maniera dura e al tempo stesso delicata - la disperazione e il senso di vuoto che a volte attanagliano l'essere umano. Pur aprendo una porta sulla complessità dell'anima, riesce ad essere scorrevole e avvincente, evitando i pericolosi scogli della noia e della pesantezza (su cui si sono infrante, talvolta, opere dal contenuto similare).
Si tratta di un libro che riguarda, sostanzialmente, due desideri in apparenza contrastanti: quello di essere amati e quello di voler risultare invisibili agli occhi del mondo. 
Purtroppo, la retorica che divide l'umanità in vincenti e perdenti è spesso crudele: talvolta è davvero complicato comprendere fino in fondo le persone diverse da noi. Seguendo il percorso di Mattias, riusciremo invece nell'intento: capiremo che la sua scelta non è quella di vivere nell'assoluta mediocrità, ma una titanica volontà di essere sé stesso fino in fondo, mostrando il coraggio delle proprie scelte... che talvolta lo spingono a fuggire ma in altri casi a rimanere.
Questo è un romanzo che ci racconta un sacco di cose: le isole Fær Øer, i viaggi nello spazio e gli sbarchi sulla luna ma anche le difficoltà di costruire una vascello artigianale, la musica pop scandinava e un'oceano immenso da attraversare.
A mio giudizio... una delle migliori letture di questo proficuo 2020!


Consigliato a: coloro che vogliono leggere un romanzo intenso ed emozionante come pochi altri e a chiunque ami i personaggi che credono fino in fondo nelle proprie scelte.


Voto: 8,5/10


Gio    


2 commenti:

  1. Ciao, ho letto la vostra recensione.
    È il mio libro preferito di sempre , letto 3 volte in momenti diversi della vita.
    Sapete consigliarmi qualcosa di simile. Che sappia toccare con semplicità i dilemmi dell'uomo, le sue emozioni?

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  2. Ciao,
    ti consiglio altri due Iperborea che mi sono piaciuti tantissimo: Il lungo inverno di Dan Kaspersen e Norwegian blues, entrambi di Levi Henriksen. Sono sicuro che li apprezzerai entrambi.

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