mercoledì 8 agosto 2018

I fratelli Ashkenazi, Israel J. Singer


Israel J. Singer è probabilmente l'ultimo vero autore "classico" della letteratura ebraica del novecento.
I fratelli Ashkenazi - romanzo fiume di oltre 600 pagine - è allo stesso tempo una grande saga familiare ed un eccellente romanzo storico. L'ascesa e la caduta di una famiglia borghese, di origine ebraica, è raccontata con passione e  partecipazione emotiva attraverso le vicende di due fratelli gemelli: Simcha Meyer e Jacob Bunim. Due fratelli che non potrebbero essere più diversi tra loro...

Il maggiore è ambizioso, intelligente, astuto e calcolatore, pronto a conquistare il mondo. Il secondogenito, invece, è una persona semplice, schietta, ma allo stesso forte e sempre disponibile ad aiutare il prossimo.
E così, lungo il fluire degli anni, la loro vicenda si dipana inarrestabile, allontanandosi ogni tanto dalla via principale e incuneandosi in stradine secondarie (i personaggi di contorno sono numerosi), ma tornando prima o poi sul tragitto originario.
Sullo sfondo, la storia, vista in una duplice accezione. La storia del Novecento, concentrata nel microcosmo della città di Lodz, in cui si susseguono sviluppo industriale e movimenti sociali, pogrom ebraici e dominio imperiale, venti rivoluzionari e invasione russa.
Ma anche la storia della gente ebraica: un popolo sempre al centro di due fuochi incrociati, ma dotato di un innato istinto di sopravvivenza, che può costringere addirittura a rinunciare a valori importanti come l'onore (considerato una vanità dei popoli cosiddetti "gentili") pur di riuscire a portare in salvo la pelle.

Nonostante la lunghezza, la narrazione non ha un attimo di cedimento: è fluida, intensa, poetica e riesce ad afferrare il lettore senza mai abbandonarlo, trasportandolo - mente e cuore - in un'epoca distante nel tempo ma i cui segni sono ncora chiaramente visibili ai giorni nostri.


Consigliato a: coloro che amano le grandi saghe famigliari ed a chiunque sia in grado di apprezzare le vicende di un popolo unico, capace di mantenersi vivo nonostante le vessazioni, come quello ebraico.


Voto: 8/10 


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