L’allievo ripetente
che (non) superò il maestro annuncia il
sottotitolo di questo saggio (che è diventato pure uno spettacolo teatrale
itinerante)… e mai affermazione poteva essere più azzeccata.
In
Francia amano i politici pacati, quei personaggi in grado di esporre le proprie
idee con tranquillità e chiarezza. Nel nostro Paese, invece, abbiamo una lunga
tradizione di urlatori seriali capaci di nascondere la loro pochezza dietro un
atteggiamento populista che ricorda da vicino quello degli imbonitori da fiera.
È
innegabile che i punti di contatto tra il “Berlusca” e Renzi – due “venditori
di pentole”, come li definisce lo stesso Scanzi - siano numerosi: entrambi bugiardi,
autocompiaciuti, goffi e caricaturali, i due uomini politici si somigliano
talmente da trasformarsi, agli occhi degli osservatori, in una cosa sola…
Renzusconi.
Tra
i due, però, esiste un’importante differenza che non può essere messa in
secondo piano: Renzi ha dimostrato una capacità incredibile di dilapidare
consenso, scendendo in soli tre anni dal 61 al 27% del gradimento. Mentre
Berlusconi si è mostrato politicamente più astuto, cercando di aggregare tutte
le forze di centro-destra, il povero Matteo è riuscito a compiere quell’impresa
che persino al Caimano di Arcore era sfuggita: disintegrare il centro-sinistra.
Da
questi dati di fatto – peraltro innegabili - prende il via questo saggio che sa
essere divertente e sarcastico ma, allo stesso tempo, davvero spietato.
Scanzi
è sicuramente uno degli autori più graffianti delle ultime generazioni: con la
sua prosa tagliente ha l’invidiabile capacità di coniugare alla perfezione bonaria
presa in giro e spietata lucidità. In questo libro, in meno di duecento pagine,
riesce a fare a pezzi il “fenomeno Renzi”.
Nonostante
il Cavaliere abbia rappresentato, per oltre un ventennio, il male assoluto, vantava
comunque invidiabili doti di savoir-faire. Renzi è riuscito a fare di peggio: in
soli quattro anni si è gradualmente trasformato nella caricatura di un
personaggio che, di per sé, era egli stesso una caricatura.
L’utilizzo
smodato (e spesso fuori luogo) dei nuovi “media”, l’irrefrenabile narcisismo, l’arroganza
smisurata e la scelta di una classe politica mediocre e imbarazzante sono
alcuni degli elementi chiave di questa analisi, condotta con lucidità esemplare
e spirito d’osservazione.
Procedendo
in questa direzione, momenti esilaranti ed altri assolutamente inquietanti si
alternano con equilibrio nel corso della narrazione. Alla fine della lettura,
però, ci si ritrova indignati per quell'acido e fastidioso senso dell’ingiustizia
che, nonostante tutto, riesce a prevalere sulle risate sincere.
Consigliato
a: coloro che vogliono affrontare il personaggio Matteo Renzi da un’angolatura
del tutto particolare, per mano di uno dei migliori opinionisti italiani, attraverso
un’analisi incisiva che sa unire senso dell’umorismo e critica spietata.
Voto:
7,5/10
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