Commentare i romanzi dei Morini Bros sta ormai diventando una piacevole abitudine. Dopo i quattro volumi incentrati sulla figura del libraio-detective Ettore Misericordia e l’incursione nel giallo-storico con Mozart deve morire, stavolta è il turno della loro ultima fatica letteraria: Ragazze perdute. Gli ultimi giorni di Katy Skerl.
Il 21 gennaio 1984 Katy Skerl, una studentessa diciassettenne, fu strangolata nei pressi di una vigna a Grottaferrata, dopo aver partecipato a una festa a casa di amici. Si trattò di una vicenda clamorosa, destinata a suscitare scalpore, ma che col passare del tempo finì relegata nel novero dei delitti irrisolti (alla pari dei casi Emanuela Orlandi e Mirella Gregori). A distanza di decenni – siamo nell’estate del 2022 – Francesco, un tempo fidanzato della giovane, viene a conoscenza del trafugamento della bara della ragazza. Sarà costretto a fare un salto all’indietro nel tempo, rivivendo quei disperati e drammatici giorni per venire a patti con un passato che, improvvisamente, si è riaperto davanti a lui alla stregua di una botola spuntata dal nulla.
Il 21 gennaio 1984 Katy Skerl, una studentessa diciassettenne, fu strangolata nei pressi di una vigna a Grottaferrata, dopo aver partecipato a una festa a casa di amici. Si trattò di una vicenda clamorosa, destinata a suscitare scalpore, ma che col passare del tempo finì relegata nel novero dei delitti irrisolti (alla pari dei casi Emanuela Orlandi e Mirella Gregori). A distanza di decenni – siamo nell’estate del 2022 – Francesco, un tempo fidanzato della giovane, viene a conoscenza del trafugamento della bara della ragazza. Sarà costretto a fare un salto all’indietro nel tempo, rivivendo quei disperati e drammatici giorni per venire a patti con un passato che, improvvisamente, si è riaperto davanti a lui alla stregua di una botola spuntata dal nulla.
Francesco – il protagonista del romanzo – non è altri che il Francesco Morini autore del libro (in sodalizio col fratello Max), che ha vissuto in prima persona le vicende descritte e che fa da voce narrante nello sviluppo della trama. I nuovi eventi, che hanno di fatto riaperto le indagini sul delitto, rappresentano così uno spunto per ricostruire l’intera vicenda, partendo dal primo incontro tra il ragazzo e la sfortunata Katy. Assistiamo così a un andirivieni, avanti e indietro nel tempo, in cui gli accadimenti di quasi quarant’anni prima e quelli “in presa diretta” si miscelano come se davanti agli occhi del lettore si stesse componendo un misterioso e enigmatico puzzle.
Fiction e non fiction arrivano dunque a interagire fino a compenetrarsi, unificando di fatto due categorie che paiono viaggiare su binari separati: l’inchiesta giornalistica e il giallo di evasione. Ne scaturisce un ibrido interessante che – unendo i fatti reali alla verve romanzesca – riesce ad essere allo stesso tempo opera d’intrattenimento e resoconto storico di eventi lontani ma tornati improvvisamente attuali e meritevoli di attenzione.
La scrittura dei Fratelloni Romani è semplice ma mai banale; il flusso narrativo si sviluppa con armonia, alternando il registro nostalgico proprio degli avvenimenti del passato a quello meno idealista e più doloroso della maturità. Indagine su un cold-case e racconto di formazione, passione giovanile e storia d’amore: sono davvero tante le possibili chiave di lettura per questo libro che rappresenta, per gli autori, il pieno raggiungimento della maturità letteraria.
Risulta particolarmente riuscito il contrasto tra le due epoche, che emerge capitolo dopo capitolo, accuratamente filtrato attraverso la narrazione di Francesco. Il passato è una terra straniera in cui l’impegno politico, l’ammirazione per il Che, le canzoni di Guccini e gli ideali della sinistra extraparlamentare si stagliano come pietre miliari, a indicarci la strada del tempo che fu. Il presente rappresenta invece l’età della rassegnazione e dei rimpianti, ma anche dell’accettazione di sé stessi: il momento in cui si prende coscienza della perdita di un’innocenza che – probabilmente – si era estinta proprio con la tragica morte di Katy.
Risulta particolarmente riuscito il contrasto tra le due epoche, che emerge capitolo dopo capitolo, accuratamente filtrato attraverso la narrazione di Francesco. Il passato è una terra straniera in cui l’impegno politico, l’ammirazione per il Che, le canzoni di Guccini e gli ideali della sinistra extraparlamentare si stagliano come pietre miliari, a indicarci la strada del tempo che fu. Il presente rappresenta invece l’età della rassegnazione e dei rimpianti, ma anche dell’accettazione di sé stessi: il momento in cui si prende coscienza della perdita di un’innocenza che – probabilmente – si era estinta proprio con la tragica morte di Katy.
Voto: 7,5/10
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