Buongiorno a tutti!
Proseguiamo con il recupero dei miei vecchi articoli ed oggi è il turno di Le seduzioni dell'inverno, di Lidia Ravera.
Capita, a volte, che un libro racconti una “bugia bianca” nascondendo la sua vera essenza dietro ad una maschera di parvenza, portandoci a costruire giudizi sbagliati.
Facciamo un esempio: una bella copertina, un numero di pagine non eccessivo e una trama che sembra semplice e scontata potrebbero far propendere la nostra pigra immaginazione verso il fatto che si tratti di una lettura leggera, da terminare in poche ore. In questo caso, si comincerà l’impresa con sconcertante superficialità: un grande errore!
Questi tratti distintivi costituiscono una sorta di messaggio in codice, come se il libro stesso volesse comunicarci che, aprendo con attenzione la conchiglia, al suo interno potremmo scoprire la perla che tanto cercavamo e che mai, forse, ci saremmo aspettati di trovare in un insieme apparentemente banale.
Come potete immaginare, è proprio il caso del libro di cui parliamo.
Stefano, il protagonista, ha 48 anni, lavora in una casa editrice ed è una persona così poco accogliente e scarsamente sentimentale da essere soprannominato Freezer. È separato e vive da solo, almeno fino alla mattina in cui non si ritrova una donna in cucina: lei dice di chiamarsi Sophie e di essere la domestica di Sara, l’ex moglie.
Inizialmente lui non è contento di quest’intrusione nella sua quotidianità, ma imparerà presto a ritenerla una presenza quasi indispensabile all’interno della sua vita. Sophie porterà molti cambiamenti positivi, sia alla casa sia al suo proprietario, tuttavia… dopo alcuni accadimenti, dubbi e domande iniziano a farsi strada nei pensieri dell’uomo. La domestica è davvero chi dice di essere? Quali segreti nasconde? A lui spetterà l’arduo compito di scoprire l’arcano.
Questo è uno di quei libri caratterizzati da una partenza un po’ troppo tranquilla, che tende a frenare l’entusiasmo del lettore e, ad appena un terzo del romanzo, si può essere tentati di non completarne la lettura.
Il consiglio è quello di non demordere: proprio nel momento più difficile, infatti, sopraggiunge un’improvvisa folata di vento che rimescola le carte, accelerando il ritmo della narrazione, tanto che il lettore si ritroverà alla fine della storia senza nemmeno rendersene conto.
Forse il titolo e l’immagine di copertina appaiono come scelte assolutamente casuali e poco legate allo svolgimento della trama, ma hanno in realtà un grande significato: con le mosse giuste, l’Amore può dare scacco matto anche a un cuore di ghiaccio.
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