venerdì 8 giugno 2018

Obiettivo Africa: il Giallo del Continente Nero



L’Africa è uno dei più grandi continenti del pianeta, con una popolazione che supera abbondantemente il miliardo di persone. Nonostante questo promettente presupposto, il numero degli scrittori che si sono dedicati al genere giallo o thriller risulta piuttosto esiguo.
Non è difficile capire il perché…
I narratori africani che si sono cimentati in questo tipo di letteratura sono stati pesantemente condizionati dal retroterra storico del loro paese, in cui hanno avuto un’enorme rilevanza i conflitti e le dominazioni straniere. Per lungo tempo, i grandi temi civili e sociali hanno fatto la parte del leone, prevalendo su una serie di altri generi e contenuti considerati di livello inferiore.

Nel corso degli ultimi anni la situazione sembra essere cambiata: il desiderio di raccontare un’altra faccia del "continente nero" ha fatto emergere una nuova generazione di autori, capaci di far conoscere al mondo intero i loro thriller di successo. Affidandosi a plot ben costruiti, ad indagini condotte con rara maestria e ad una suspense capace di reggere fino all'ultima pagina, i crime writers africani hanno iniziato a fare man bassa di premi alle più importanti rassegne letterarie.
In paesi in cui la criminalità ha sempre avuto un peso rilevante, condizionando la società e le scelte politiche, raccontare la storia recente attraverso trame poliziesche è risultato essere una scelta vincente: le contraddizioni dell’Africa post-coloniale, il dilagare delle organizzazioni criminali e le difficoltà del processo di modernizzazione forzata hanno costituito lo sfondo ideale per l’ambientazione di storie in cui la componente ansiogena del giallo/thriller arriva a fondersi alla perfezione con gli aspetti etnici e tribali.
In questo articolo focalizzeremo l’attenzione su quelli che sono considerati i maggiori esponenti della letteratura di genere africana: dieci autori di rilevanza internazionale che, attraverso le loro storie, hanno saputo raccontare un continente bellissimo e spietato.    


Wilbur Smith (1933): Molti di voi, probabilmente, storceranno il naso nel leggere il nome di questo scrittore in un articolo dedicato alla letteratura gialla. Pur essendo universalmente conosciuto come il Maestro dell’Avventura, nel corso della sua lunga carriera Smith si è anche dedicato alla produzione di thriller: ricordiamo, in particolare, L’orma del Califfo, un’opera piena di colpi di scena che presenta tutti gli stilemi del genere. Considerato autore di culto, ha superato la ragguardevole cifra di 120 milioni di copie vendute (23 solo nel nostro paese). L’autorevole Times lo ha definito come uno di quei punti di riferimento cui gli altri scrittori vengono continuamente paragonati.

Driss Chraibi (1926-2007): Di origine marocchina, ha scritto importanti opere sul colonialismo, il conflitto culturale ed i diritti delle donne. Espatriato giovanissimo in Francia, nel 1991 diede alla luce il primo romanzo dedicato all'Ispettore Alì (dal titolo omonimo) che è considerato il poliziotto più famoso della letteratura poliziesca maghrebina. Si tratta di un personaggio irriverente e spiritoso, amante del whisky scozzese e delle donne ma anche devoto al Corano. L’importanza di questo scrittore sta, soprattutto, nell'essere riuscito a stabilire un punto di contatto tra l’Occidente ed il mondo Arabo, fra la nostra civiltà e quella islamica.


Yasmina Khadra (1955): Pseudonimo di Mohammed Moulessehoul, ha prestato servizio nell’esercito algerino ed è stato diretto testimone della sanguinosa guerra civile che devastò il paese. Autoesiliatosi in Francia, ha esordito nel 1998 con Morituri (distribuito in Italia da e/o) ed è riuscito a farsi conoscere a livello internazionale. Sarebbe però riduttivo considerarlo semplicemente uno scrittore di romanzi polizieschi: Khadra ha spesso utilizzato questo genere come pretesto al fine di penetrare i più reconditi meandri della società algerina, sempre in precario equilibrio tra il feroce fondamentalismo ed una classe politica altrettanto spietata. Nel 2016 è stato ospite del Salone del Libro di Torino, dove ha presentato l’edizione italiana di quello che probabilmente è il suo romanzo più riuscito: L’attentato (pubblicato da Sellerio).

Alexander McCall Smith (1948): Zimbabwese di origini scozzesi, oltre ad essere uno scrittore è un rinomato esperto di diritto applicato alla medicina e alla bioetica, materia che lo ha portato a far parte di importanti comitati internazionali. È conosciuto soprattutto per la serie di racconti gialli che hanno come protagonista la detective Precious Ramotswe, responsabile della No. 1 Ladies’ Detective Agency. Spesso paragonata a Miss Marple o Jessica Fletcher, questa investigatrice – come le sue illustri colleghe – ha l’aspetto di una gentile ed educata signora con uno spiccato senso di giustizia e moralità. Dell’autore sono molto apprezzati la leggerezza e la semplicità dello stile, che ripropongono le atmosfere dei gialli classici inglesi. 

Pepetela (1941): Artur Carlos Maurício Pestana dos Santos è il vero nome di questo scrittore, di origine angolana, che è stato membro del MPLA (Movimento Popolare di Liberazione dell’Angola) con cui ha combattuto la guerra di indipendenza contro il Portogallo. Nel corso della sua lunga carriera letteraria si è dedicato anche alla narrativa gialla, nonostante sia intesa in una forma diversa dall'accezione classica a cui siamo abituati. Il protagonista di alcuni dei suoi romanzi, Jaime Bunda (un quasi omonimo del più celebre degli agenti segreti), è tutt’altro che eroico e ricco di charme: dotato di un raziocinio strampalato, rappresenta una sorta di "James Bond sottosviluppato", che si trova alle prese con problemi più grandi di lui.


Moussa Konaté (1951-2013): Originario del Mali, prima di dedicarsi alla scrittura ha svolto per anni la professione di insegnante. Fondatore di una casa editrice e Direttore dell’Associazione Viaggiatori Straordinari Africa, è l’autore di una serie di romanzi gialli imperniati sulla figura del Commissario Habib. Pur conservando la struttura del giallo classico, questi racconti – tra cui ricordiamo L’assassinio di Banconi e L’onore di Kéita – utilizzano l’impianto poliziesco per riflettere in maniera profonda e originale sul destino del paese. Attraverso le vicende del suo protagonista, Konaté sembra volerci suggerire che per combattere il crimine non è sufficiente la polizia: prima di tutto è necessario un importante cambiamento sociale.

Deon Meyer (1958): Nel 2008 ha lasciato il lavoro di consulente delle strategie BMW per dedicarsi completamente alla scrittura: la scelta gli ha dato ampiamente ragione. Ritenuto il più grande autore di thriller del Sudafrica, Meyer ha pubblicato romanzi di successo che sono stati tradotti in tutto il mondo. Il protagonista dei suoi libri è l’ispettore Benny Griessel, un poliziotto della Squadra Omicidi di Cape Town che, malgrado la propensione all'alcool e alla nevrosi, è animato da un notevole senso etico nei confronti del suo mestiere e del suo paese. Tra i titoli pubblicati in Italia, vanno ricordati Safari di sangue, Tredici ore, Cobra ed Icaro.


Kwei Quartey (?): Nato in Ghana da madre afroamericana e padre ghanese, dopo aver trascorso gran parte della sua gioventù in Africa si è trasferito negli Stati Uniti, dove ha abbracciato la professione medica. Con Omicidio nella foresta ha dato il via ad una serie basata sul personaggio dell’ispettore Darko Dawson, un poliziotto che svolge le sue indagini in una zona remota del Ghana. I romanzi di Quartey si concentrano sull'insanabile conflitto tra la conoscenza medica scientifica e le credenze tradizionali dei guaritori indigeni: un contrasto che, molto spesso, diventa lo strumento ideale per la risoluzione dei crimini più misteriosi.

Roger Smith (1953): Regista e sceneggiatore sudafricano, con il suo libro d’esordio Sangue misto ha ottenuto un notevole successo in Europa e negli Stati Uniti.  Si tratta un noir adrenalinico, duro e violento, imperniato sulla figura di Jack Burn: un uomo trasferitosi a Cape Town con la famiglia nella speranza di iniziare una nuova vita. In quel territorio, però, non si è ancora rimarginata l’atavica separazione tra la zona dei bianchi ricchi ed i quartieri-ghetto in cui la popolazione di colore viveva segregata ai tempi dell’apartheid… il protagonista sarà quindi costretto a ricorrere all'uso della forza per uscire da una situazione difficile.

Sally Andrew (?): Prima di dedicarsi alla letteratura di genere, l’autrice sudafricana ha pubblicato alcuni saggi di argomento pedagogico e ambientalistico. Con il suo primo romanzo, Amori, crimini e una torta al cioccolato (pubblicato in Italia da Guanda), ha dato il via ad una serie che ha ottenuto un notevole riscontro in termini di pubblico e di critica, riuscendo ad amalgamare alla perfezione la trama gialla – che ha come sfondo la violenza sulle donne – con il sempre apprezzato tema della cucina. La protagonista, Tannie Maria, è una donna di origine afrikaans, saggia ed ironica, che sa essere allo stesso tempo un’abile cuoca ed un’investigatrice provetta.

Anche questa volta siamo arrivati alla fine del nostro breve viaggio.
Se dobbiamo trovare una costante all'interno della letteratura giallo-thriller africana, non possiamo esimerci dal sottolineare il punto di contatto tra l’indagine poliziesca e il retroterra politico-sociale dei paesi in questione. Gran parte degli autori di cui abbiamo parlato utilizza infatti il mistery come una sorta di grimaldello per penetrare le contraddizioni di un continente che, all'alba del ventunesimo secolo, mostra ancora delle situazioni di preoccupante precarietà.
Violenza, corruzione, conflitti sociali irrisolti compaiono spesso all'interno delle opere degli autori citati. Queste problematiche non sono semplicemente degli orpelli utilizzati per arricchire un plot originale ed accattivante, ma diventano esse stesse la trave portante del romanzo, mettendo al loro servizio l’indagine investigativa che diventa a poco a poco parte di qualcosa di più ampio ed importante.


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