venerdì 1 giugno 2018

Grecia e Portogallo: il Giallo ai confini del Mediterraneo



Dopo esserci occupati del polar francese, della novela negra spagnola e, ovviamente, del poliziesco di casa nostra, concludiamo la nostra analisi del Giallo Mediterraneo focalizzando l’attenzione su Grecia e Portogallo. Si tratta di due nazioni che, pur essendo posizionate agli estremi opposti dell’enclave mediterranea, possono vantare numerosi punti in comune: prima di tutto quello di aver saputo sviluppare una letteratura di genere profondamente legata alle peculiarità socio-territoriali.
La Grecia, culla della civiltà occidentale, ed il Portogallo, con alle spalle un importante passato imperiale, hanno utilizzato la letteratura gialla per raccontare un presente difficile, che ha mostrato tutti i limiti dell’integrazione europea.
Nonostante la letteratura poliziesca, nel corso degli ultimi anni, sia cresciuta notevolmente – in termini numerici e per qualità delle opere - sono ancora pochi gli autori di questi due paesi che sono stati tradotti in altre lingue. La scelta per il pubblico straniero, di conseguenza, resta piuttosto limitata.
Cercheremo comunque di fornire un resoconto di quello che è il giallo/noir nei due paesi, con un occhio di riguardo per quelli che sono gli autori più noti.       

Grecia

La Grecia è, nel panorama europeo, una delle nazioni che ha patito maggiormente la crisi economica. Una politica interna fatta di tagli e restrizioni ha prodotto pesanti conseguenze sul piano occupazionale e della protezione sociale, con una forte crescita della povertà.
La letteratura di genere poteva rimanere indifferente di fronte a questa situazione? La risposta appare ovvia…
Così come avvenuto in altri paesi dell’area Mediterranea, il noir è diventato a poco a poco una “scusa” per raccontare il mondo di oggi, con le sue problematiche e le sue difficoltà. Le strade trafficate di Atene si sono trasformate nel palcoscenico ideale per rappresentare storie criminali: un intricato groviglio dove il presente e il passato della nazione si intersecano continuamente.
In questo contesto, ci occuperemo dei due autori più noti, Petros Markaris e Thodoros Kallifatidis: il primo giallista di professione; il secondo poeta “prestato” al mistery. Dietro di loro, però, sta crescendo una nuova generazione di narratori: lasciamo tempo al tempo… e vedremo che cosa accadrà.


Petros Markaris (1937):
Nato ad Istanbul da padre armeno e madre greca, oltre ad essere scrittore è anche un ottimo sceneggiatore: ha collaborato col regista Theo Angelopoulos a numerose sceneggiature, tra cui quella del film L'eternità e un giorno (Palma d'oro a Cannes, 1998).
La fama di Markarīs è legata soprattutto ai gialli che hanno come protagonista il commissario Kostas Charitos. Questo personaggio, funzionario della polizia criminale, è apparso in una decina di romanzi di successo che sono stati tradotti in tutta Europa. La critica internazionale lo ha definito “il fratello greco di Maigret” ovvero “il Montalbano di Atene”, per le similitudini col personaggio creato da Andrea Camilleri, attivo come lui nell'area mediterranea.
All’interno della trama, riveste una notevole importanza la rappresentazione della Atene contemporanea. Markaris riesce a ritrarre alla perfezione una città afflitta da eterni ingorghi, dalla urbanizzazione dissennata, dalla burocrazia e dalla corruzione, descrivendone meticolosamente i percorsi con la precisione di itinerari turistici.
Tra i suoi libri vanno ricordati Ultime della notte e L’esattore.

Thodoros Kallifatidis (1938):
Si tratta di uno poeta e filosofo di nazionalità svedese ma di cui sono evidenti le origini greche (è nativo di Molaoi, un piccolo comune nel Peloponneso).
Pluripremiato in patria per le sue opere, con Un semplice delitto (edito da Crocetti) ha fatto ufficialmente il suo esordio nella letteratura poliziesca, regalandoci un libro che si inscrive di diritto nel solco tracciato dai celebri Maj Sjöwall e Per Wahlöö.
Nella sua opera prima ha affrontato temi di assoluta attualità: le difficoltà di ambientamento di chi si trasferisce in un altro Paese, lo sradicamento, la realtà sociale problematica. Attraverso l’indagine condotta su un tragico omicidio, Kallifatidis è riuscito a descrivere un sottobosco umano a tratti sconvolgente. La trama gialla, inoltre, è supportata da una notevole riflessione di stampo umanistico che comprende i più vari aspetti della vita umana: la giustizia, l'amore, il mistero.

Portogallo

Se la letteratura lusitana, da una lato, dimostra saldi legami con quella brasiliana, con cui condivide il codice espressivo (ovvero la lingua), per altri aspetti risulta intimamente legata a quella galega, con la quale condivide la sua prima fase storica: un’epoca in cui l’idioma portoghese e quello galego non si erano ancora differenziati.
Alla pari della Grecia, il Portogallo è stato uno dei paesi più duramente colpiti dalla crisi economica, dissanguato da una politica fatta di feroci tagli su salari e pensioni. Le nuove generazioni di autori, pertanto, non si sono potute esimere dal raccontare queste problematiche, che hanno costituito lo sfondo ideale per una serie di romanzi che, purtroppo, non hanno avuto vasta eco al di fuori dei confini nazionali.
Gli autori più conosciuti rimangono quindi Francisco Josè Viegas, che si inserisce nell’aureo filone del giallo classico, e Jose Rodrigues Dos Santos, che ha imboccato la strada del thriller a sfondo storico.   


Francisco José Viegas (1962):
Dopo essersi lasciato alle spalle la carriera universitaria, ha lavorato come cronista per alcune delle più prestigiose testate portoghesi (attualmente dirige la Casa Fernando Pessoa di Lisbona). Forte del consenso di pubblico e di critica, Viegas è considerato uno dei più importanti innovatori del noir iberico nonché l’erede riconosciuto del grande Manuel Vázquez Montalbán, con cui condivide l'amore per il genere giallo e la capacità di rinnovarne le regole e il linguaggio.
Il protagonista dei suoi libri è Jaime Ramos, un disincantato ed indisponente ispettore della polizia di Porto che compare in ben dodici romanzi. All’interno delle sue opere, è straordinaria la descrizione del Portogallo del nord, con i suoi antichi paesaggi, i cibi dal sapore sopraffino, i suoi sigari e le sue birre.
Tra le opere edite in Italia ricordiamo Un cielo troppo blu e Lontano da Manaus (entrambi pubblicati da La Nuova Frontiera).

Jose Rodrigues Dos Santos (1964):
Nato in Mozambico, ha vissuto nel paese africano fino all'indipendenza ed allo scoppio della guerra civile. Oltre ad essere uno dei giornalisti più conosciuti del Portogallo (è stato direttore dei servizi informativi per RTP), si è rivelato scrittore di notevole successo: i suoi libri hanno venduto più di cinque milioni di copie in giro per il mondo e sono stati tradotti in 22 Paesi.
È stato spesso paragonato a Dan Brown per le tematiche affrontate: nei suoi romanzi sa miscelare sapientemente misteri storici, enigmi da decifrare e colpi di scena mozzafiato. La dovizia di particolari con cui sono narrati i fatti di cronaca rivela altresì un’attenta preparazione dell’autore ed un meticoloso lavoro di ricerca.
Tra le opere pubblicate in Italia vanno menzionate Il tribunale degli eretici, Vaticanum e L’enigma di Einstein (reperibili nelle edizioni Newton Compton).

Siamo giunti alla fine del nostro percorso.
Abbiamo visto come il Giallo Mediterraneo si differenzi profondamente da quello di matrice anglosassone per una serie di elementi ben precisi. Basti pensare alle modalità di indagine, condotte secondo canoni che integrano ragione, osservazione ed attento studio dei luoghi; oppure al rapporto particolare dei protagonisti con il territorio, in cui le città non servono esclusivamente alla localizzazione delle storie ma diventano vere e proprie protagoniste all'interno della narrazione.
Gli autori di Grecia e Portogallo – facendo appello ad una comune radice storico-geografica - hanno proseguito lungo il sentiero tracciato dai precursori Manuel Vázquez Montalbán, Andrea Camilleri e Jean-Claude Izzo; ci hanno così raccontato le vicende della loro terra utilizzando il giallo/noir come una sorta di “grimaldello” utile per penetrare i meandri della società contemporanea.



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