mercoledì 13 giugno 2018

Dove siamo arrivati... #6 - Mely

Salve, gente!
Oggi torniamo a dedicarci alle "recensioni in pillole" delle mie letture non dalla biblioteca e, nello specifico, vi parlo dei libri affrontati a maggio.


Istantanee, Matteo Zanini
Si tratta di una raccolta di racconti molto particolari, sia come trama che come stile: storie dall'andatura fiabesca che si alternano ad esercizi di scrittura in cui le parole danno prova della loro musicalità. Alla fine vi sono anche delle bellissime illustrazioni collegate ad ognuno dei racconti.

Big Fish, Daniel Wallace
Presentata tramite una serie di ricordi, Edward Bloom ci parla della sua vita raccontando gli eventi più fantastici e significativi che hanno segnato il suo percorso e che, dall'essere un ragazzo che non aveva nulla, l'hanno portato a diventare un pezzo grosso: un big fish, appunto.
Un libro molto piacevole e coinvolgente dal quale è anche stato tratto un famoso film (che io devo ancora vedere, ma non diciamolo a nessuno!).

Una scacchiera nel cervello, Alain Gillot
Vincent è un ex giocatore di calcio e, dopo un periodo molto nero vissuto in seguito ad un infortunio, decide di rimettersi in campo come allenatore. Una sera, tornato a casa dopo un allenamento con la squadra di ragazzini che gli hanno affidato, si ritrova sua sorella davanti alla porta. I due non hanno un rapporto molto stretto, Vincent in particolare non ama la sua famiglia, e quando gli viene chiesto di badare al nipote non è molto d'accordo. Tuttavia decide di accettare ed inizia così un periodo molto importante che segnerà le vite di tutti: il ragazzo ha dei comportamenti molto strani ed è fissato con gli scacchi. Come mai? E com'è possibile che un tredicenne possa cambiare la vita di chi gli sta attorno?
Piccolo suggerimento: Asperger!
Consiglio a tutti questo libro, che inizialmente evitavo come la peste ma che poi si è rivelato essere un piccolo gioiellino.

I ferri dell'editore, Sandro Ferri
In questo piccolo libretto ci viene svelato il dietro le quinte della casa editrice e/o, ovvero com'è nata, come vengono scelti i manoscritti da pubblicare, e così via. L'ultimo capitolo, invece, è un miniracconto in cui l'autore si immagina un mondo futuro in cui non si leggerà più.
Vi sono delle parti un po' confusionarie, ma nel complesso è coinvolgente ed interessante.


Passiamo ora a due libri che non sono riuscita a terminare:
Il segreto della libreria sempre aperta, Robin Sloan
Un ragazzo trova lavoro in una libreria e gli viene assegnato il turno di notte. Il suo compito però sarà quello di trascrivere in un registro le descrizioni dei clienti. Se già sembra strano così, che dire allora del fatto che i libri sembrano scritti in uno strano codice?
Nonostante la trama interessante, ho interrotto la lettura perché ho trovato la scrittura e la narrazione molto lente.

La lettera d'amore, Cathleen Schine
Tutti parlano bene di questo libro, eppure io non sono riuscita ad arrivare nemmeno a metà.
La protagonista è una libraia che, controllando la posta, si trova a leggere una lettera scritta per tale Capra da tale Montone. Da qui, inizierà a farsi duemila paranoie per aver letto cose private, si chiede perché quella lettera fosse nella sua posta e chi fossero le due persone coinvolte.
Come per il libro di Sloan, ho mollato perché era tutto troppo lento e noioso.

Insomma, ho capito che io sono fatta per libri ritmati e non per storie al rallentatore...
Cooooooomunque.
Per oggi è tutto: vi ringrazio per aver letto il post e vi rimando alla prossima.


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