martedì 6 febbraio 2018

Supereroi tecnologici: i-Boy, K. Brooks

Cosa succede se ti arriva in testa un i-Phone in caduta libera dal trentesimo piano di un palazzo?
Semplice: diventi il supereroe della nuova generazione!
Questo, almeno, è ciò che è accaduto a Thomas.


Tom è un ragazzino qualunque che vive con la nonna in un condominio facente parte di un grande complesso residenziale. Non è quella che si potrebbe chiamare la “zona bene” della città, anzi! Le regole sono dettate dalla malvivenza e, in particolare, sono due le gang che dominano nel quartiere: gli FGH e i Corvi.
Ma torniamo al nostro iPhone volante...
Verrebbe da pensare che sia caduto di sotto per un incidente, tuttavia il nostro protagonista si renderà conto molto presto di come stanno le cose e metterà in atto un piano di vendetta.
Ad aiutare il ragazzo a svelare la realtà dei fatti, e a portare a termine quella che diventerà la sua missione, saranno i nuovi poteri conferitigli dai pezzetti di smartphone che gli sono rimasti nel cervello.

Naturalmente non mancano le questioni di cuore.
Tuttavia, pur avendo l’amore il giusto spazio nello sviluppo della trama, non prenderà il sopravvento trasformando la vicenda in una storia da romanzo rosa.


Commento:
In un mondo in cui la tecnologia la fa da padrone – anche se spesso si tende a valutarla negativamente – si può dire che la scelta di un supereroe sempre connesso sia originale e al passo con i tempi.
In questo caso diviene un mezzo usato, anche se forse in modo discutibile, per una giusta causa: aiutare un’amica.
Come per “Tredici” di J. Asher, ci troviamo di fronte ad uno Young Adult che tratta argomenti forti ed importanti ma con un linguaggio adatto al giovane pubblico.
Sono molti i problemi che saltano fuori dalle pagine del libro: la violenza delle bande di ragazzi, il rapporto paura/potere che lega “gang – cittadino – autorità”, la diffusione della droga, il regolamento di conti, e tutto ciò che riguarda la malavita nelle zone povere di una città.
Tra tutti, però, l’elemento fulcro della storia, il più forte da affrontare e che fa partire il meccanismo della vendetta, è l’abuso sessuale.
Un problema attuale, su cui si è dibattuto a lungo e che in questa storia viene combattuto in maniera semplice e diretta (anche se, forse, un po’ violenta).

Il romanzo può avere diverse chiavi di lettura.
Tra le tante, balza immediatamente all’occhio la necessità di un’educazione solida, basata su principi di civiltà e rispetto, che molto spesso viene dimenticata sia dalla famiglia che dalle istituzioni. Infatti, all’interno della trama, sono innumerevoli i riferimenti che sottolineano il disagio e lo sbando comportamentale sviluppato dai ragazzini lasciati a se stessi – o in cattiva compagnia – e cresciuti in mezzo alla strada.
Una maggiore fiducia nelle autorità, probabilmente, aiuterebbe a riportare l’ordine risolvendo (almeno in parte) un problema molto diffuso nella società contemporanea.
Pur trattandosi di un libro per ragazzi, non è affatto buonista e rassicurante: trama, descrizioni e situazioni escono dalla classica trappola del lieto fine riprendendo aspetti della realtà e lasciano il lettore con un retrogusto di amaro in bocca.


Come per il già citato “Tredici”, anche in questo caso è stata fatta una trasposizione cinematografica.
Personalmente non l’ho apprezzata molto: come quasi sempre avviene, alcuni elementi sono stati stravolti e, a parer mio, tolgono molto alla storia originale.
Tuttavia, per i più curiosi, il film si trova su Netflix.

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