venerdì 27 ottobre 2017

L'angolo di Gio: Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane, Massimo Carlotto




Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane, Massimo Carlotto

Marco Buratti, in arte l'Alligatore, è oramai uno dei più celebri investigatori della narrativa noir di casa nostra: un personaggio che, a vent'anni e oltre dalla sua creazione, continua ad attirare le simpatie dei lettori che ne hanno fatto un loro beniamino.
Accompagnato dai suoi fedelissimi compagni d'arme, Beniamino Rossini e Max la Memoria, lo ritroviamo alle prese con una nuova e complessa indagine. 
In questo romanzo riscopriamo anche Giorgio Pellegrini, l'altra celebre figura creata dalla penna di Massimo Carlotto. E così, per la terza volta consecutiva, le strade dei due personaggi tornano ad incrociarsi.

Questa volta, Buratti ed i suoi soci sono caduti in una trappola predisposta dallo stesso  Pellegrini, in fuga dall'Italia, che non vuole vivere da eterno latitante: il "re delle canaglie", patteggiando in segreto una riabilitazione, accetta di diventare un infiltrato per conto della polizia. Dopo che una squadra di killer ha assassinato la moglie e l'amante di Pellegrini, all'Alligatore viene affidata una sorta di "indagine parallela" al fine di identificare i responsabili del cruento omicidio. Ricattati da un alto funzionario del ministero dell'Interno, Buratti e i suoi amici dovranno fare l'impossibile per salvarsi da una situazione che appare senza via di uscita.

Si tratta indubbiamente di un buon romanzo di genere, che tiene alta la tensione e si legge in un battibaleno. Purtroppo, dopo tre romanzi, la sfida tra Buratti e Pellegrini sta diventando irritante: come nei vecchi film di Fantomas, il cattivone continua a salvarsi all'ultimo momento per il rotto della cuffia. 
A mio personalissimo parere, questo conflitto senza soluzione sta diventando un po' ripetitivo e fa perdere di credibilità al racconto.
Speriamo che, dal prossimo romanzo, la questione Buratti/Pellegrini venga finalmente risolta… anche se, leggendo tra le righe, sembra che Carlotto non abbia alcuna intenzione di sopprimere il bel Giorgio, che tante fortune ha portato alla sua opera letteraria.
Per il momento, godiamoci la lettura, sempre trascinante e coinvolgente, supportata da una prosa essenziale ed incisiva ma sempre attenta a cogliere i dettagli e le sfumature. 


Consigliato a: tutti coloro che amano il noir italiano, qui rappresentato da uno dei suoi personaggi più riusciti ed emblematici.


Voto: 6,5/10 


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