sabato 23 settembre 2017

L'angolo di Gio: Pulvis et umbra, Antonio Manzini




Pulvis et umbra, Antonio Manzini

Nei suoi primi romanzi Manzini appariva come un prodotto della scuola Camilleriana: la commistione tra giallo e commedia sembrava seguire quel percorso inaugurato dal grande vecchio della letteratura siciliana. 
Gli ultimi romanzi, invece, sanciscono una sorta di allontanamento dal modello Sellerio.
In particolare, Pulvis et umbra segna un importante punto di svolta nella carriera dell'autore romano, proponendo un'evoluzione del personaggio e della sua personalità: con quest'opera, Manzini sembra essersi definitivamente affrancato da quello che veniva spregiativamente definito da qualcuno "giallo minestrina" ed aver intrapreso la strada che conduce nei sentieri del polar europeo e che, in Italia, ha avuto un degno rappresentante nel geniale Giorgio Scerbanenco.

Ma veniamo alla trama…
Anzi, alle trame, poiché sono due le situazioni che si sviluppano in parallelo nelle 400 pagine del libro. 
Ad Aosta viene ritrovato il corpo senza vita di un transessuale, mentre a Roma due cani rinvengono il cadavere di un uomo che – udite udite – ha in tasca il numero di telefono del nostro Rocco Schiavone. 
Le due indagini procederanno con alterne fortune, lasciando degli strascichi pesanti nell'anima del tormentato vicequestore trasteverino.

Manzini sa scrivere molto bene, caratterizzando situazioni e personaggi in maniera mai banale. L'equilibrio tra gli elementi tipici della letteratura di genere e gli aspetti più ludici ed ironici (legati allo stesso Schiavone ma anche ai personaggi di D'Intino e De Ruta) è rispettato alla perfezione. È evidente che, dopo la fiction tv, siamo spinti ad immaginare Rocco in un'unica maniera: col volto un po' stropicciato di Giallini, che lo ha trasformato da icona di carta in personaggio in carne ed ossa.


Consigliato: agli amanti del giallo di casa nostra, attenti a seguire la lenta e costante evoluzione di un autore che, poco per volta, si sta dimostrando tra i personaggi più carismatici della letteratura contemporanea.


Voto: 7,5/10


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