giovedì 6 luglio 2017

L'angolo di Gio: La vegetariana, Han Kang




La vegetariana, Han Kang

Pur avendo vinto un premio di assoluto rilievo come il Man Booker International Prize, questo romanzo non mi ha del tutto convinto .
Nonostante le lodi sperticate della critica internazionale, non sono riuscito ad appassionarmi alla vicenda: anzi, se devo dirla tutta, l’ho trovato piuttosto velleitario e confuso nel messaggio che intende trasmettere.

La protagonista, Yeong-hye, moglie e figlia modello, inizia a cambiare dopo aver fatto un sogno: il rifiuto di mangiare carne non è che la punta dell’iceberg di un mutamento interiore radicato e profondo, che sconvolgerà la sua esistenza e quella dei suoi famigliari. A poco a poco, dentro di lei, avverrà una sorta di metamorfosi – come possiamo osservare attraverso i tre lunghi capitoli in cui è articolata l’opera – che la trascinerà in un percorso distruttivo, senza via di uscita.
Il motivo di questo comportamento, maniacale ed ossessivo, potrebbe avere origine dal rifiuto delle regole di convivenza civile da parte della protagonista: costretta per anni ad agire secondo i dettami imposti dalla società, riesce a liberarsi dalle pastoie che la tengono imprigionata rinunciando a se stessa, alla propria vita.
Anche se risulta molto interessante la scelta di far raccontare la vicenda, nella sua evoluzione, da tre diversi punti di vista - quello del marito, del cognato e della sorella della protagonista - gli sviluppi narrativi destano qualche perplessità. A volte non si capisce davvero dove l’autrice voglia andare a parare e così, raramente, si riscontrano la coerenza e la delicatezza necessarie per trattare un tema socialmente importante come la caduta di un essere umano nella follia. Inoltre, il comportamento dei personaggi non è per niente plausibile e, molto spesso, il senso del ridicolo rischia di prevalere sulla reale partecipazione emotiva alle vicende della povera Yeong-hye.
La scrittura è di routine, senza particolari guizzi, e, per un romanzo con quelle premesse, mi aspettavo sicuramente qualcosa di più.


Consigliato a chi: vuole cimentarsi con una storia diversa dal solito e fare la conoscenza di una letteratura poco nota come quella coreana.

Voto: 6/10

Nessun commento:

Posta un commento